Giorgio Pao mostra le abilità conseguite seguendoil suo corso ufficiale. |
Se due praticanti di Judo fanno un video in cui lottano basandosi sulle regole e sulle consuetudini del Jiu Jitsu brasiliano ecco che partono i commenti e i difensori del "copyright": "chi ti ha autorizzato???", "con chi hai studiato Jiu Jitsu", "chi è il tuo maestro!!?", "se non fai Jiu Jitsu che cazzo lotti a fare per terra!?" e così via. Non va proprio giù a molti che vista una metodologia di allenamento qualcuno si può prendere umilmente la briga di provarla. Attenzione! Ovviamente non confondiamo questa situazione con chi insegna più o meno lecitamente discipline di cui è incompetente. Qui si parla di usare metodologie (e non arti nel loro complesso), allenamenti, regolameni, per uso personale, per i propri alleamenti.
Poveri praticanti di Jeet Kune Do Concepts sono stati, sul web, martoriati e insultati perché hanno provato a muoversi un pochino a terra. Non insegnavano nulla, avevano solo messo un video con dei movimenti al suolo. Non va bene, presto è arrivato chi ha il diritto esclusivo di rotolarsi sui tatami.
Ho visto, udito e letto follie tipo "ah, quelli del Kung Fu (o Karate o chi volete voi) usano i pao! Ah sono ridicoli! chi gli ha insegnato a usare i pao?!??!? Ah, buffoni!"... Ora devo dire la verità, non sono un fan del genere umano, anzi spesso tendo alla sfiducia per questo, però devo anche dire che diverse qualificate persone mi hanno retto i pao e non sono riuscito a vedere nessuna scienza nel fare questo, se non la comune abilità di tenere sospeso un oggetto. Anche senza il libretto delle istruzioni penso che li potrebbe reggere mio zio burino, col riporto da contadinozzo. Evidentemente deve esserci il Signor Giorgio Pao che reclama i diritti di uso della sua invenzione e collaudata metodologia... altrimenti non può essere.
Sempre sulla scia di questa pazzia un mio amico andò su tutte le furie nel vedere dei praticanti di Karate coi guantoni da pugilato. Ma come si permettono? Che cosa c'entra il Karate con sti guantoni.!?... Gli spiegai che esistono stili di Karate che adottano questa metodica, detta Gloved Karate o Shin Karate. Ma al di là di tutto, dove cazzipicchio sta il problema se un praticante mettiamo Shotokan usa i guantoni? Cioè se non sei un purista dello stile, se neanche lo pratichi, mi chiedo, ma che cazzo ti frega se si mettono i guantoni o i guanti da giardiniere... affari loro! o no?
Un autore di un libro che ho letto e anche recensito addirittura spiegava che "se in un corso di Kung Fu o Karate si fa sacco o si usano i colpitori, non si sta più facendo lo stile detto ma lo stile personale del maestro che lo ha deviato e personalizzato"... Quindi se volete provare il vostro Shaolinquan su un sacco siete fottuti e non potete. Non so perché ma non potete. Ci deve essere da qualche parte un copyright che regola i diritti, inalienabili, del sacco.
Sono anche molto preoccupato per i praticanti di greco-romana perché nelle olimpiadi della classicità non credo che ci fossero fibre sintetiche per fare materassine e tute monopezzo. Non vorrei qualcuno gli chiedesse i diritti. Magari fanno qualcosa che non possono fare e non lo sanno!
Ma la figura del marzialista saggio, edotto e tollerante? è una balla?
Recentemente nel mio interesse per il Karate di Okinawa IsshinRyu ho visto praticanti su un forum americano scannarsi per chi poteva legittimamente praticare Bogu (o Koshiki) Karate, ovvero un regolamento piuttosto tipico degli stili okinawensi. Secondo alcuni gli stili non propri di Okinawa non lo dovevano praticare. Evidentemente esiste un signore Mincatsu Tanto Koshiki che possiede i diritti di un tipo di sparring e associate regole e io non lo sapevo. Probabilmente amico di Giorgio Pao.
Un'altra volta praticanti di varie Koryu di Ju Jitsu si scagliavano contro chi praticava un Ju Jitsu di sintesi delle discipline più note nipponiche. Non dovevano farlo secondo loro. O quantomeno non potevano nominarsi Ju Jitsu perché a loro non stava bene, dimenticando qualche decade di usi e costumi in merito al Ju Jitsu e il fatto che il regolamento sportivo più diffuso del Ju Jitsu è di fatto una sintesi di Karate, Judo e Ju Jitsu. Ma questi sono fatti e fattucoli per persone prosaiche come me, che non capiscono il valore di un marchio registrato.
Qualche mese fa con mio fratello mi sono permesso di fare sparring con le metodiche del Jissen (o Kakuto) Karate. Saranno cazzi miei. Verrà il signor Jissen sotto casa mia o i suoi accoliti e mi pesteranno di botte, perché non dovevo permettermi di usare una loro metodologia.
La verità è che un tempo non sapevamo neanche quali arti marziali girassero per Roma. Ora il web, internet, ha accorciato le distanze. Sono tutti sotto casa e sappiamo tutto di tutti. La concorrenza non fa piacere a nessuno, soprattutto ai Sacri Maestri e agli affaristi commercianti di quartordine che spesso sono la stessa cosa. La paura tremenda del confronto li porta a questi deliri grotteschi, indegni per ogni marzialista o semplicemente ogni persona onesta d'animo.