6° motto dell'Isshinryu Karate: "Il momento per colpire è quando si presenta l'occasione". Il concetto è semplice ma di non facile applicazione. Chiunque abbia scambiato colpi sa quanto sia difficile trattenere colpi che non arriveranno mai a bersaglio e che vengono tirati a mo' di monito per l'avversario più che per colpire. Colpire con la certezza di colpire non è solo difficile tecnicamente ma anche mentalmente perché si deve resistere alla tentazione di lanciare colpi vuoti che un mio saggissimo istruttore chiamava "alibi". I pugni, diceva, non devono essere alibi, delle scuse, ma devono arrivare sempre.
Il video pescato nel tubo è un tributo agli strikers e ai loro colpi. Nel contempo è anche una severa lezione a chi crede che le MMA siano ferme ai primissimi UFC. Oggi per entrare nel range di lotta con qualcuno si deve passare per una contraerea non facile da schivare e non facile da ignorare. Come diceva Royce Gracie pensare ad una strategia tipo "entro, vado per la baiana (double leg - morote gari), prendo la schiena e tiro un mata leao" non è una strategia ma un sogno, un desiderio.
A livello tecnico è interessante vedere quanti pugni verticali e quanti ganci "all'americana" ovvero sempre col pugno verticale, siano tirati nella realtà dei migliori strikers delle MMA. Il copia/incolla della posizioni delle mani e delle traiettorie della Boxe che molti insegnano anche in contesto MMA appare evidentemente un misero adattamento. Vedendo il video al rallentatore appare palese che ganci stretti col gomito a 90/100 gradi sono solo un leziosismo d'accademia che viene insegnato tutt'oggi ma da abbandonare o rivedere presto insieme, magari, agli orizzontalissimi pugni.
Questi sublimi "colpitori" sembrano proprio dire: prendimi... se ci riesci.
Catch me... if you can. Tributo agli Strikers
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