Gianluca è un simpatico ragazzo, col quale mi sono intrattenuto stamane al telefono per una chiacchierata. Parlata con l'accento emiliano che già da sola mi fa simpatia (io sono un fan del Guccio), simpatico quindi, intraprendente, socievole. Agonista della prima ora, ha iniziato prestissimo a cavalcare i tatami nostrani e a vincere. Ha iniziato quando il Jiu Jitsu era in uno stato embrionale, un pioniere insomma. Tecnicamente dotato di una mezza guardia tostissima e esperto riconosciuto nell'arte del ribaltamento.
L'intervista
Ciao Gianluca, presentati agli amici di Try To Fight!, quale è la tua storia marziale?
Salve a tutti, mi chiamo Gianluca Boni, sono nato nel 1981 a Bologna, città nella quale tuttora vivo,
lavoro e insegno BJJ.
Attualmente sono Cintura Marrone di BJJ del M° Roberto Atalla (RioGrapplingClub) e Maestro di
Grappling della FIGMMA.
Fin da piccolo ho sempre praticato sport e avuto l' interessa per le AM.
Dopo aver praticato alcuni stili (Semi e Light Contact, Capoeira, ecc...) iniziai il mio percorso nel
BJJ e nel Grappling verso la fine del 2001, al mio ritorno dall' Esercito, in una piccola e
improvvisata palestra locale (non c'era quasi nulla all' epoca!!!).
Durante una della mie prime gare (penso fosse l' International Italian Open) venni a conoscenza del
M° Manzo della Lynx Academy e per anni andai a Varese nei weekend per apprendere il BJJ.
Abbandonata la piccola palestra iniziale, nel 2003 iniziai a lottare nel Grappling (allora si chiamava
Submission Wrestling) e nella ShootFighting per lo ShootTeam del M° Lanci, per i quali, una volta
conseguita la qualifica da Istruttore in Svezia x la ShootersMma, aprii il primo corso a Bologna nel
2004.
Dopo queste esperienze iniziali, la vera svolta nella mia carriera marziale avvenne alla fine del 2006
quando conobbi, tramite l' amico M° Bernardo Serrini, il mio attuale Maestro, Roberto Atalla e, al
ritorno da un meraviglioso viaggio-studio in Brasile gli chiesi di entrare a far parte del Rio
Grappling Club, la mia attuale Squadra.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto a dedicarti al Jiu Jitsu?
Penso fosse intorno al 1996 che vidi per la prima volta una VHS dell' UFC1 e rimasi a bocca aperta
davanti alle prodezze di un giovanissimo Royce Gracie che sottometteva avversari molto più grossi
di lui... questa visione, unita ai cartoni animati dell' Uomo Tigre e di Ken il Guerriero che vedevo
fin dall' infanzia, penso siano state le cause principali del mio inizio nelle AM e successivamente
nel BJJ :-) hehehehe
Secondo te un buon praticante di Jiu Jitsu dovrebbe conoscere anche diverse proiezioni e
conoscere la difesa personale propria del Gracie Jiu Jitsu?
In gara si parte da in piedi e aprire il punteggio è fondamentale perchè in competizione i primi punti
sono quelli che più influenzano l' andamento della lotta... per questo ritengo che le proiezioni e l'
avere una strategia nella lotta in piedi sia importante nel BJJ ma soprattutto indispensabile nel
Grappling.
Anche se sono un guardeiro e amo la lotta al suolo, spesso mi capita di allenarmi con amici
provenienti dal Judo e dalla Lotta... bisogna cercare di essere il più completi possibile e ricordarsi
che siamo in primis tutti lottatori: lo scambio tra atleti di diverse modalità è, a mio avviso,
utilissimo e altamente formativo.
Diverso è il mio punto di vista riguardo la Difesa Personale, un aspetto del BJJ che non mi
interessa, non pratico e a cui non credo.
Mi spiego meglio: è ovvio che un Jiujitero sa difendersi da un' eventuale aggressore, ma questo
perchè è abituato a competere contro avversari non collaborativi, a gestire lo stress, la fatica, il
dolore ed ha un corpo allenato e forte... non certo perchè ha ripetuto all' ossessione sequenze
prestabilite con Uke assecondanti. Il mio pensiero è semplice: solo combattendo si impara a
combattere... meglio 1 ora di sparring e preparazione fisica che una settimana di Kata e simili.
Quali obiettivi dovrebbe porsi secondo te un praticante che non partecipi a competizioni?
Ognuno di noi è spinto alla pratica del BJJ da motivazioni differenti... l' importante è divertirsi,
migliorarsi e stare in sintonia con i Fratelli/Sorelle con cui ci rotoliamo e sudiamo tutti i giorni.
Competere è importante perchè ci aiuta a progredire e ci mostra i nostri difetti su cui lavorare ma
non è tutto: il vero BJJ è quello che si fa ogni sera in palestra, è capire l' importanza del gruppo con
cui condividi gioie e delusioni, è imparare il valore della costanza e del sacrificio... il BJJ è sia uno
Sport che una forma d' Arte perchè ci migliora come uomini e ci da gli strumenti per esprimere la
nostra interiorità attraverso la tecnica e il confronto (sia esso in palestra e/o in competizione)
Parliamo di strategia: secondo te come varia la strategia di lotta ad esempio in funzione di
una più o meno marcata preparazione atletica o a seconda delle proprie caratteristiche
fisiche? Tarchiati e potenti passador, e, longilinei e agili guarderi?
La strategia varia a seconda di 4 fattori principali: 1) Il regolamento con cui si compete 2) Il tuo
gioco 3) il gioco del tuo avversario 4) Il tuo livello di preparazione atletica.
Differente è la creazione del tuo gioco con le proprie posizioni preferite: in questo caso ritengo che
la cosa più importante sia allenare al meglio i Fondamentali (senza i quali non avremmo i mezzi per
sviluppare movimenti più complessi e avanzati con precisione).
Il BJJ non è altro che la ricercare la maniera più efficiente di applicare il peso e la forza, è normale
che ognuno di noi abbia un proprio modo di muoversi perchè, grazie a Dio, ognuno di noi è diverso
e unico. Vedo il BJJ come un abito che, una volta indossato, veste a seconda della tua persona: sarà
solo con la pratica che il tuo corpo deciderà i movimenti più congeniali per se stesso.
Molti muovono critiche allo sviluppo attuale delle competizioni di bjj, quali sono, se ne hai, le
tue?
Fortunatamente il BJJ è uno sport vivo e in continua crescita: è normale che cambi sia come
dinamiche che come regolamenti durante gli anni... tutto questo grazie alla componente sportiva
che, tramite le competizioni, spinge i praticanti a ricercare sempre nuovi attacchi e difese.
Tutto ciò che possa aiutarci a farci alzare il braccio alla fine della lotta è da studiare e non trovo
differenza di valore tra una vittoria ai punti o una per finalizzazione... l' importante è muoversi bene
e chi vince (seguendo le regole prestabilite) ha ragione.
Accetto di buon grado quasi tutti i regolamenti e le relative migliorie ad essi... ciò che non mi piace
sono le guerre tra le Federazioni che indeboliscono il bacino d' utenza e dividono gli stessi
praticanti tra di loro invece che unirli sotto il comune amore per questa Disciplina.
Dal punto di vista tecnico, invece, mi piacerebbero meno limitazioni possibili... ad esempio nel BJJ
le chiavi agli arti inferiori sono soggette a grosse restrizioni perchè considerate pericolose: ritengo
che causino più infortuni delle altre tecniche soprattutto perchè la gente è meno abituata ad
utilizzarle e a subirle... se si potessero utilizzare fin dalla bianca con meno restrizioni tecniche, gli
atleti (compresi i neofiti) sarebbero più abituati a difenderle e ci sarebbero gli stessi infortuni che
negli attacchi agli arti superiori e negli strangolamenti.
Come insegnante quali sono le tue metodologie didattiche, come distingui l'allenamento a
seconda delle diverse cinture e tra agonisti e non?
Al RGC Bologna ho la fortuna di avere un gruppo meraviglioso perchè, oltre all' essere un Team
siamo una compagnia di amici e spesso ci capita di collaborare e con atleti di altri gruppi.
Gli allenamenti si dividono in 3 parti: una iniziale di preparazione atletica (principalmente
riscaldamento, Ginnastica Natural e Drills), una sezione tecnica (3 o 4 tecniche in sequenza tra di
loro) e tanto sparring finale. Non differenzio le classi tra avanzati e neofiti: a volte mi capita di
differenziare alcune tecniche in base al livello dei partecipanti all' allenamento (facendo vedere una
variante semplice e una più elaborata) ma nei miei corsi tutti si allenano con tutti... chiaramente c'è
un certo tipo di gerarchia ma secondo me ogni iscritto al corso può e deve apportare il suo
contributo alla crescita del gruppo in base alle sue esperienze e al suo livello tecnico.
Tutti dovrebbero lottare con tutti, ogni persona con cui ti rotoli ha qualche buono spunto da
insegnarti. Agonisti o no l' allenamento è uno solo perchè il BJJ è uno solo... la partecipazione o no
ai campionati è una scelta libera e personale.
Che cosa significa per te “provare a combattere”?
“Provare a Combattere” è fondamentale, sia in palestra che nei tornei indifferentemente. Senza
metterci alla prova non sapremo mai chi realmente siamo, il vivere momenti carichi di emozioni
(siano esse positive o negative) ci rafforza e rafforza lo spirito di gruppo.
Un uomo, per essere tale, deve sapere sia vincere che perdere e soprattutto deve serenamente
conoscere i propri limiti e i propri punti di forza... il “Provare a Combattere” è l' unico metodo per
raggiungere tale consapevolezza. Come dice un proverbio, chi sale sul tatami non perde mai, o
vince o migliora, la vera sconfitta è il non mettersi alla prova.
Dove possiamo trovarti Gianluca, quali sono i tuoi riferimenti per chi ti volesse contattare?
Attualmente a Bologna ho 2 corsi: uno di BJJ alla Palestra Boxe le Torri in via A.Negri 2 (Martedì e
Giovedì alle 21:30) e uno principalmente di Grappling al Club Atletico Bologna in via di Corticella
147/3 (Lunedì Mercoledì e Venerdì alle 20:00).
Chiunque fosse interessato alle attività del mio gruppo può seguirci tramite il mio Bloghttp://joaolucabjj.blogspot.it/ e/o contattarmi al 335-6647903.
Grazie mille per l' intervista Nicola e un abbraccio a tutti gli amici di TRYTOFIGHT... a presto sul
tatami! Osss :-)
Grazie a te!
Intervista a Gianluca Boni
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