Ma chi è che ti parla di loro e ti permette di conoscerli?
I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
MARCO BIANCHI- Redattore di MMA Mania.it
Chi sei?
Mi chiamo Marco Bianchi e sono il
ragazzo che nel 2007, ormai completamente dipendente dalle MMA
conosciute per caso diversi anni prima, decise di creare il primo sito
italiano che si occupasse esclusivamente di Arti Marziali Miste. Nacque
così UFC Mania.it che poi, con l’evolversi del progetto, divenne MMA
Mania.it.
Sono stato bene o male sempre a contatto con queste discipline. Ho
iniziato da bambino col Karate, per poi passare alla Kickboxing da
adolescente. Successivamente una breve parentesi di circa un anno nella
Lotta Libera e di recente, con pochissima costanza a causa di impegni
lavorativi, ho iniziato Brazilian Jiu Jitsu.
Non ho velleità agonistiche, ciò che mi preme è cercare di aiutare il
movimento italiano a crescere nel modo corretto, in modo da garantirgli
una continuità nel tempo.
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Gran
parte della mia giornata è dedicata in un modo o nell’altro alle MMA.
Senza la passione sarebbe senz’altro un qualcosa di veramente gravoso,
ma fortunatamente amo ciò che faccio e, oltre a non pesarmi, per me è
davvero un piacere portare avanti questo progetto.
Di quali argomenti ti piace trattare?
Non
ho argomenti preferiti. A me piacciono le MMA a 360°. Ovvio che poi per
motivi di tempo e di interesse da parte dei nostri lettori, ci
concentriamo molto su UFC e MMA italiane.
Di quali odi occuparti?
Odio
il gossip in tutte le sue forme. Credo che in tutti questi anni avremo
pubblicato giusto una manciata di articoli a riguardo e solo perchè
erano notizie davvero troppo curiose. Preferisco che MMA Mania.it
rimanga concentrato sull’ambito sportivo fin quando il movimento non
sarà davvero maturo.
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
La
difficoltà principale fino ad ora è sempre stata quella di andare dagli
atleti a chiedere se ci fossero novità da rendere note, incontri in
programma ecc.
Nonostante io abbia sempre detto a tutti di contattarci per tenerci
informati, perchè è umanamente impossibile riuscire a seguire tutti
costantemente, è capitato più volte di rimanere all’oscuro da alcuni
argomenti.
Fortunatamente da ormai diversi mesi questa tendenza è finalmente
cambiata e ora molti promoter ed atleti ci contattano per metterci a
conoscenza di determinate cose, rilasciarci interviste o dichiarazioni e
quant’altro. Il peggio sembra quindi passato!
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Fino
ad ora nessuno ci ha mai censurato. Magari ci sono persone che evitano
di condividere i nostri articoli che parlano di loro quando ciò che è
scritto non è di loro gradimento, ma questo fa parte del gioco.
Riguardo all’autocensura, la faccio purtroppo ogni volta in cui sento
nominare titoli italiani e titoli internazionali. Purtroppo credo sia il
più grande problema del nostro sport. Ci sono atleti che combattono per
il “Titolo italiano” o il “Titolo Europeo” e che diventano campioni con
incontri di basso livello e altri che per titoli di questo genere non
hanno mai combattuto, ma che sono davvero combattenti con la C
maiuscola.
I tuoi idoli?
Fare i nomi di alcuni mostri sacri
dell’UFC sarebbe abbastanza ovvio e scontato, ma il solo lato sportivo
non rende idoli, almeno nella mia testa.
E’ dal 2007 che conosco di persona Alessio Sakara, anche se solo
nell’ultimo anno circa abbiamo stretto di molto i rapporti, e posso dire
che lui per me è veramente un idolo. So quanta passione mette in quello
che fa, quanto si impegni nella preparazione dei suoi incontri, quanti
sacrifici faccia (e vi assicuro cose davvero impensabili) per rientrare
negli 84kg e quanto ami combattere.
Detto questo anche a livello sportivo il suo stile mi piace moltissimo.
Io preferisco senza dubbio gli striker ai grappler e la tecnica di
braccia di Alessio, unita al suo istinto di entrare sempre per
combattere senza troppa strategia accettando chiunque gli mettano di
fronte, fanno di lui un atleta sempre più raro e che il pubblico segue
sempre con grande piacere.
Dal lato umano poi, una delle poche persone che mette ancora i valori
prima di tutto il resto, spesso anche a discapito di sé stesso, e questo
è un aspetto che ammiro davvero molto.
Chi odi?
Nessuno, ma
è proprio nella mia natura quella di non provare sentimenti negativi
verso qualcuno. Al massimo, quando so di non essere gradito, evito e
continuo per la mia strada, ma senza particolari rancori.
Un motto, una frase che ti rappresenti?
“La
follia di rischiare tutto per un sogno che nessuno vede tranne te”.
E’ un po’ lo spirito con il quale mi sono buttato su questo progetto,
nonostante avessi una laurea in economia e fossi quindi indirizzato da
tutt’altra parte.
I Media - Marco Bianchi
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