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mercoledì 20 aprile 2011

Ho appena finito di vedere l'ultimo video messaggio di Alessio Sakara dal titolo "Siamo alle solite" e sottotitolo "Non fidatevi mai di nessuno... è proprio vero". Alessio nel video annuncia la fine di una collaborazione professionale, senza dare spiegazioni per ovvi motivi personali, facendo vedere però la sua amarezza. La parola un po' incerta rispetto al solito, il tono della voce, gli occhi (il volgo dice siano lo specchio dell'anima) un po' delusi. Non conosco le vicende implicite nel video e non conosco le persone coinvolte. Eppure qualcosa mi ha colpito. Probabilmente è stata l'universalità della sua delusione, così visibile, così manifesta seppure taciuta nelle motivazioni. Vedere un professionista come Alessio Sakara avere gli stessi occhi, la stessa voce, la stessa delusione che tante volte ho riscontrato in me e in tanti altri umili praticanti mi ha lasciato pensare.
Immaginavo, ingenuamente, che i veleni dei grandi nomi fossero differenti. Ovviamente non pensavo che non ci fossero, solamente credevo fossero diversi da quelli di noi umili praticanti. Invece no, o almeno così mi è parso. Erano proprio gli stessi sentimenti delle tante persone che ho incontrato, la delusione per la delusione, la tristezza per il fatto di essere di nuovo tristi, la solitudine del trovarsi sempre soli. Il mondo marziale è così, allora. Per tutti, a tutti i livelli. Non ci delude tanto l'accaduto, ma il fatto stesso che siamo stati delusi di nuovo e così come per il resto. Sakara, Fighter UFC, mi è parso vicino ai dispiaceri dei "mortali", lui, che è nell'olimpo degli dèi. 
Non conoscendo nulla in più di quello detto nel video, posso solamente pensare che forse qualcosa di sbagliato c'è nel mondo marziale. Saranno troppe prime donne? Troppe invidie? Troppe persone indegne del concetto stesso di marzialità? Non so... 
Leggere quel "Siamo alle solite" a testimonianza del già vissuto, a testimonianza di una situazione che si è ripetuta mi ha fatto uscire dal messaggio video in sé e leggere, forse, un contenuto generico, universale, che chiunque qui, in questo ambiente, conosce. 
E' vero forse. Il percorso del marzialista è una via da fare da soli, senza maestri e mentori, senza improbabili guide o Virgilio che non sanno neanche come si chiamano.
"Che tecniche hai fatto con questo, dimmi", "Ah quello non capisce niente", "Quello è uno stronzo", "Quello è una pippa", "Quello basta che vede i soldi", "Ora ti faccio fare lavori migliori di quelli che hai fatto prima", "Il tuo vecchio insegnante non capisce niente", "Non è vero, si è imparato sulle VHS"... Virgolettati di frasi reali che tutti abbiano sentito o abbiamo sentito sentire. 
Si dovrebbe scendere tutti dal podio, dal piedistallo, se poi guardi in basso vedi che neanche è un podio ma casse di mondezza dove ti sei inerpicato.