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sabato 8 gennaio 2011

La copertina. Attacco alla gola dell'aggressore.
Con qualche incertezza ortografica viene presentato il juji gatame, arm lock.

Il retro del libro. Costo 5 Lire, anno 1929.


La tecnica Tomoe Nage esposta in un contesto urbano

Una particolare monta ed un modo per uscirvi.
Sono entrato in possesso di questo preziosissimo libro aggiudicandomelo su un'asta on-line. Il Jiu Jitsu (prima e più arcaica grafia per Ju Jitsu e Ju Jutsu) era entrato in Italia ad inizio secolo attraverso il contatto con l'estremo oriente avuto da alcuni militari, marinai, durante alcune missioni. Il libro in questione mostra prese in piedi, lotta a terra, difesa personale con colpi alla carotide e altro. La lotta a terra ed in generale il corpo a corpo è fondamentale nell'esposizione, nel libro, del Jiu Jitsu "volgarizzato". Questo termine intendeva spiegare che le tecniche esposte erano per fini di quotidiana utilità, fuori dalla ritualità dei Dojo e semplificate per la gente senza particolare addestramento.
Nella data della pubblicazione del libro Helio Gracie aveva 16 anni. Nel 1915 Jigoro Kano diede la sua definizione del Judo, stile allora noto anche come Kano Ryu Jiu Jitsu.
Come dimostrano queste pagine il Jiu Jitsu dovrebbe essere un unico corpus. Purtroppo in molti casi e per molti anni in Italia questa disciplina è stata trattata male, senza un'adeguata combattività e senza una visione sportiva, senza metodi codificati di confronto, recentemente avuti con la nascita del regolamento internazionale del Ju Jitsu Fighting System. Questa situazione insieme all' ignoranza, fanatismo, interessi commerciali e di campanile hanno fatto sì che i praticanti delle diverse tipologie di Jiu Jitsu fossero, almeno secondo alcuni, in opposizione tra di loro.
Il Jiu Jitsu appare quindi storicamente molto omogeneo, teso al moderno concetto di Grappling e fruitore delle tecniche di percussione come complemento di questo.