Alberto Ceretto ha tutto quello che serve per destare invidia. E' un bel ragazzo, è giovane e atletico, è uno che ha incontri da professionista alle spalle di kick boxing, savate e thai, è Senior Instructor di JKD-PFS, è una cintura viola prossima alla marrone di Brazilian Jiu Jitsu è colto, ironico, parla inglese, simpatico e antipatico quanto basta. Non è un simpatico a tutti i costi, anzi. Delle volte pare ci si metta di impegno per non risultare commestibile a tutti gli stomaci. Scelte. E' una persona che ho avuto modo di apprezzare dal vivo diverse volte, in lezioni private e di gruppo. Come selezionare i vari aneddoti che potrei raccontare? Due forse sono davvero evocativi: una volta ero su a Torino per lottare con lui, nel mezzo della lezione iniziamo a parlare di Kick Boxing. Alle mie domande risponde tirandomi dei colpi per farmi vedere delle situazioni che avevo chiesto. Con mia immensa meraviglia quel ragazzo di 74kg e in fondo non "grosso", ogni volta che mi colpiva anche simulando mi faceva un male bestiale. Gli dissi che pareva fosse fatto di ferro e che solo appoggiando le tecniche mi sentivo che mi bucava. Altro episodio riguarda la lotta, la prima volta che ci lottai, lui che avevo sempre visto come un puro striker mi dimostrò una forza, una capacità di fare peso senza di fatto essere pesante fuori dal comune. Avendo tante qualità e anche difetti so perché ogni tanto mi è capitato qualcuno che ha da ridire su di lui. Persone che semplicemente non lo conoscono e che dubitano delle sue conoscenze, dei suoi titoli, o persone che lo reputano un commerciante. A tal proposito ricordo pure che lessi una discussione su uno squallido forum generalista circa i suoi corsi istruttori. Troppo corti, troppo facili, troppo qui troppo là. Lavorandoci si capisce come Alberto possa permettersi di sintetizzare, per un motivo molto semplice: ha studiato come insegnare, sa farlo e conosce ciò di cui si parla. Quando fu la mia volta al corso per istruttori pretese che facessi una simulazione di incontro tipo MMA con un altro suo allievo. Lo ricordo come se avessi lottato al Pride con Fedor. Per me fu una cosa epica. Iniziammo in piedi e il suo allievo, Kick-Thai Boxer, mi regalò dolorosissimi low kick. Dopo finimmo a terra su mia proiezione di O Soto Gari. Interrotti, ricominciammo da terra, raspai il ragazzo, finii in monta e per non prendere i pugni dalla mia monta si girò di schiena e mi sembrò di vedere regalato un Mata Leao. Così fu. Confesso che con le legnate che mi diede in piedi il ragazzo, quando incastrai il Mata Leao glielo tirai con una foga e una forza degna del peggior spirito vendicativo. Aggiungo anche per correttezza che il ragazzo, almeno al tempo, sapeva stare a terra come mia nonna quando cascava e ci doveva stare per forza fino all'arrivo degli aiuti. Bella esperienza. Pretese la stessa cosa coi bastoni imbottiti... peccatto che imbottiti artigianalmente e alla buona e sembravano manganelli.
Alberto è un ragazzo alla mano, ha tante esperienze validissime ma si pone serenamente. Non lo perdonerò mai per avermi dato un diploma letteralmente di carta fotocopiata per il quale abbiamo anche avuto un battibecco. Lui è così, è perfettino, tutto attento ai minimi particolari della lezione e dell'insegnamento però può sparare così, dal nulla, una cazzata che davvero non gli si addice. Combattente vero dicevamo. I post sono come le ciliegie, uno chiama l'altro. Dopo il precedente potevo solo parlare di lui. Una sua caratteristica che mi ha davvero stupito è il suo fare sparring con tutti di tutto. Puoi chidergli di tirare di boxe, di kick, di lottare in piedi, a terra, puoi chiedergli di fare a bastonate, di lottare solo in situazione clinch, all'intensita che desideri. Lui dice sempre sì. E questo lo fa anche con i suoi allievi che fanno incontri e tirano a contatto pieno. Uno di questi ebbi il piacere di incontrarlo e allenarmici (o meglio farlo allenare) quando ancora gareggiava nei light prima di passare al contatto pieno, ma di questo scriverò un'altra volta. Non si tira mai indietro Alberto. Nemmeno quando avversari che portano il nome di Incidente, Frattura, Femore, Gamba Spappolata, Operazione, Dolore, Riabilitazione, lo hanno sfidato. Ha avuto un terribile incidente in moto, investito senza responsabilità, si è ripreso e per me anche per questo è un combattente vero. Tirchio come ogni buon ligure (di nascita), talvolta freddo come il più trito luogo comune sui torinesi, distante, con quella sensazione di non lasciarsi mai andare del tutto, quanto basta per essere rimasto antipatico a qualcuno. Una volta sentii un ragazzo parlarne male, se non sbaglio motivo del dibattere era che non fosse un vero e proprio praticante di Jeet Kune Do. Gli chiesi se lo aveva mai visto dal vivo. No, fu la scontata risposta. Eclettico fino all'inverosimile, Alberto spazia tra una decina di discipline, talvolta affini. Da lui, e altri come lui, ho imparato a non sentirmi mai parte o schiavo di un'arte marziale o di uno sport da combattimento ma un semplice marzialista. Senza bandiere, idoli o simboli da dover difendere. La mia causa è la mia causa non quella della mia organizzazione.
L'ultima volta che lo ho sentito, su mia chiamata ovviamente, gli ho detto "Senti, mi fai la cortesia di togliere dal tuo sito la minchiata che ti piace rimanere in contatto con i tuoi allievi!? Tanto non è vero!!!". Che dire, genio e sregolatezza coesistono sempre.
Non so se Alberto sarà ancora presente a pieno nel mio percorso, anche perché ci separano un qualcosa tipo 500 Km, 15Kg e qualche centimetro di altezza. Qualcosa do qualcosa prendo. So che comunque mi ha insegnato molto, forse più di quanto volesse. Una persona che se ne frega sulle voci sul suo conto, che può dimostrare quello che vale, un marzialista eclettico... Una persona che mi ha insegnato comunque a provare a combattere. Perché provare non costa nulla. Le sue lezioni un po' sì ma ne è valsa la pena.
Alberto Ceretto, un vero combattente.
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