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mercoledì 26 giugno 2013

Da sinistra: Simone Franceschini, Julia Klammsteiner, Nicola Mercuri, Alessandro Federico, Robin Gracie, Paolo Strazzullo, Lamberto Raffi, Annalisa Villa, Dino Fuoco, Andrea Fogà.
Quando si organizza un torneo "sub-only", una delle più grandi preoccupazioni di chi organizza è che non si finisca tutti in pareggio, quindi senza finalizzazioni, e che gli incontri rimangano dinamici e godibili per il pubblico.
Al contrario di altri torni internazionali, al Lutador De Elite, nessuna passerella, nessuna smorfia, nessuna posa. Tutti si sono gettati di testa sull'avversario.
Gara vera, gara sentita, atleti volti a finalizzarsi, atleti senza paura di attaccare.
La totalità degli incontri svolti sotto il nome "Lutador De Elite" contano una percentuale di vittorie per finalizzazione impressionante.
Come analizzare questo dato? Visti gli ottimi risultati degli atleti italiani in campo internazionale e alla luce anche di quanto possiamo vedere nei video del LDE, l'analisi ci dice che gli atleti nostrani si gettano nel combattimento come è raro vedere.
Così iniziano infatti Julia Klammsteiner e Annalisa Villa. Aprono le danze del LDE2 con una lotta serrata, senza complimenti. Un vortice, un piccolo tornado formato da queste due ragazze che esprimono un ritmo di gara martellante. Nella velocità degli scambi Julia troverà l'heel hook che la consacrerà la prima donna ad aver vinto un superfight femminile di grappling nel nostro Paese.
Seguono Paolo Strazzullo e Andrea Fogà. I due si conoscono bene, si sono già incontrari in altri contesti a punti. Il loro incontro è molto pulito e tattico, ma anche pieno di rovesciamenti di fronte. Così Paolo incastrerà un'americana al piede di Andrea che sembrava inesorabilmente destinata ad essere vincente. Nulla di fatto, stoico e coraggioso Fogà resiste, prende il suo tempo, capovolge la situazione a suo favore e trova la Kimura vincente. Fogà ha accettato questo incontro con pochissimo tempo a disposizione per prepararsi e nonostante questo ha dimostrato una grande preprazione psicofisica e un contegno ideale per un lottatore d'élite.
La cornice del Piazzale delle Feste di S. Genesio Atesino è incantevole. In un avamposto boschivo, i lottatori e il contrasto tra la natura e le luci, i suoni, la musica, la pista per gli ingressi degli atleti, la macchina del fumo.
A rinfrancare il pubblico arrivano dopo il secondo incontro le "schueplatter", regalandoci uno spettacolo di folklore e musica.
Guest Star della serata il Professor Robin Gracie, più volte chiamato sul palco. Si spiega al pubblico che senza suo padre nessuno sarebbe lì presente a godersi quello spettacolo.E' la volta di Dino Fuoco contrapposto a Lamberto Raffi. I due prestigiosi nomi del nostro panorama marziale si fronteggiano in piedi, senza nessun complimento. Fuoco sembra intenzionato a non chiamare guardia ed a gestire tranquillamente la fase in piedi. Proprio in questo reciproco saggiarsi i due vengono fermati perché a richio uscita dal tatami. Si riparte al centro, Dino resiste ad un attacco di Raffi e imporrà una Deep Half Guard, combattimento spostato al suolo dunque. Qui Raffi trova il braccio dell'avversario e scatena una finalizzazione dalla velocità e dalla forza inarrestabile. Sarà Arm Lock, Raffi vince e da autentico sportivo si sincera che tutto sia a posto per il suo avversario.

Il gruppo musicale degli Avidi, intrattiene il pubblico. Arriva il padrone di casa, il coorganizzatore, Alessandro Federico. Il suo avversario è Simone Franceschini, il quale riceve il duplice plauso dal pubblico: per la lotta che si prepara a fare e per essersi laureato campione del mondo una settimana prima. Franceschini è un fenomeno di rapidità, le sue esplosioni lo portano a superare la prima linea difensiva di Alessandro, che sembra invece molto consapevele della giusta strategia da tenere in contesto senza punti. Non si lascia impressionare, e costruisce minuziosamente il suo gioco. Cambio di fronte. Alessandro si trova ora nella mezza guardia di Simone e qui Franceschini lancia il suo amo. Dalla mezza guardia parte un berimbolo che mostra il piede a Federico, che tenta l'americana. Ma nel perfezionarsi della rotazione, Frasceshini costringe Alessandro a sganciare la presa e a far valere la sua migliore posizione. Americana al piede. Vince Simone Franceschini, confermandosi atleta di livello incredibile.
Gara finita.
Come autentiche Star i lottatori di spandono per il Piazzale delle Feste, ricevono domande, complimenti, parlano con gli appassionati addirittura a qualcuno viene chiesta una foto ricordo.
La cornice ha suggestionato il pubblico e ha fatto apprezzare il miglior lato della lotta. Il pubblico ringrazia così coloro che li hanno intrattenuti con uno spettacolo così inusuale.

Il Lutador De Elite torna a Roma, lascia l'Alto Adige dopo averlo incantato con gli eroi della lotta e dello sport. Otto atleti, ancora una volta superlativi, otto atleti che hanno dimostrato cuore, coraggio e sportività. Difficile vedere nell'agone sportivo tanto rispetto e tanta umiltà. Otto Maestri, otto atleti, otto sportivi. Davvero fantastici quegli otto.