Redattore di MMA Mania.it, istruttore di grappling, appassionato di arti marziali nipponiche e di discipline da combattimento in generale, marzialista dalla tenera infanzia e atleta all'occorrenza.
Fabrizio è una delle persone che stimo del mio ambiente (inteso anche come gli istruttori che ho vicino casa!) perché è una figura propositiva. Porta il suo contributo, ci mette la faccia, come insegnante, come atleta e come redattore. In un mondo marziale fatto spesso di "imboscati", di personaggi dalla pratica millenaria eppure mai visti, di cui non trovi un video, un pensiero, una tecnica, una recensione, una gara, niente di niente, le persone come lui sono un bene prezioso. Di praticanti che pagano la retta della palestra senza apportare nulla, forse non ce ne è più bisogno. Servono, ora, le idee, i diffusori, gli appassionati partecipativi, gli intraprendenti. Fabrizio ci mette la penna, editorialmente parlando e la faccia. Dalla gabbia al tatami si è confrontato, si è testato. Ci mette il cuore: vuole che i suoi allievi siano felici, soddisfatti e li cura più di quanto cura se stesso. Un bravo ragazzo, un praticante vero.
I grandi del passato che siano Funakoshi, Kano, Ueishiba, Mas Oyama o Helio Gracie ci hanno in qualche modo tramandato tutti l'importanza stessa della "tradizione". Tradizione intesa nel suo senso etimologico di consegnare, trasmettere. In questo Fabrizio si industria. Comunicare agli altri le arti del combattimento umano, il loro messaggio, il loro contenuto, la loro violenta bellezza.
L'intervista.
Ciao Fabrizio presentati agli amici di TTF che non dovessero conoscerti. Esordi, gavetta, impegni attuali...
Ciao
a tutti i lettori di try to fight, mi chiamo Fabrizio Forconi, e sono
da sempre stato appassionato di arti marziali, sostanzialmente si può
dire che sono stato partorito dentro un judogi! Da quando avevo 6 anni
ho iniziato le arti marziali, in particolare il judo grazie alla
passione di mio padre, maestro 4° dan di judo, e da quel momento fino ad
oggi il mio interesse è dilagato un po in tutte le direzioni delle arti
del combattimento, molta teoria , e dedizione su alcune difficili arti
specifiche nella pratica, rimanendo però sempre legato alle arti
nipponiche, judo e aikido su tutte, per poi interessarmi al pugilato ed
alla kick boxing, arrivando piu recentemente agli allenamenti nelle MMA,
ma se questi ultimi rimanevano allenamenti quasi fini a se stessi, il
vero colpo di fulmine e dedizione alla causa, è nato con il bjj, e per
via dell'influenza delle MMA, sono stato sempre piu propenso al no gi, o
grappling che dir si voglia, fino ad arrivare ad avere un diploma di
aspirante allenatore e dirigere personalmente, insieme ad un maestro di
judo, ignazio melia, un corso di grappling a ciampino!
Come valuti l'evoluzione del Grappling in questi anni? Lo stile, l'ambiente, le gare... cosa è cambiato dai tuoi esordi ad oggi?
Guarda
sicuramente non ti dirò che sono stato uno dei capostipiti del
movimento, che ai miei tempi ci si allenava al parco in mezzo al fango o
che imparavo le tecniche su strane riviste che arrivavano da
oltreoceano! Però ti posso dire che da quando ho scoperto le mma prima, e
il bjj subito dopo, ho seguito da subito i vari movimenti o
competizioni che l'italia offriva in quel momento, e sicuramente negli
ultimi 4-5 anni l'italia è cresciuta molto come organizzazioni per
cercare di rimettersi in pari, almeno come regolamenti, federazioni e
organizzazione eventi, con il resto del mondo, ovviamente si può fare
sempre meglio e considerando che siamo ancora un po' agli inizi le aree
di miglioramento sono evidenti ai piu...per colmarle a mio avviso c'è
bisogno di più consapevolezza di quello che succede nel resto del mondo
in primis, e non di meno che all'interno delle organizzazioni non ci
siano solo alti imprenditori, abili oratori o politicanti di vari
movimenti, ma qualcuno che ha conosciuto le realtà quantomeno europee in
maniera piu o meno diretta, che sia salito almeno una volta su un
tatami, sia per una lezione, sia per una gara, che almeno una volta si
sia messo in fila in piccole stanzette con altre centinaia di persone
per fare le operazioni di peso...insomma, qualcuno che sappia che se un
evento riesce è perchè ci sono degli ATLETI dietro , e non delle
banconote con le gambe!!!
La
tua risposta mi introduce una domanda. E' credibile un insegnante che
non ha mai combattuto? Se sì qual è secondo te l'iter agonistico minimo,
per insegnare qualcosa?
E'
un argomento spinoso e pieno di sfaccettature questo!! Certo partendo
sempre dal presupposto che io nn sono nessuno, il mio piu che modesto
punto di vista è questo...E' quasi impossibile, quantomeno molto raro
che chi affronta in tempo una carriera che sfocerà in un futuro nell
insegnamento, non abbia mai avuto una spinta emotiva agonistica di
affrontare una competizione...certo possiamo disquisire sui tempi
storici e sulle relative competizioni che sono aumentate negli anni, ma
un insegnante deve aver fatto qualche competizione...anche solo 3 o 4,
magari perse tutte, ma quel bagaglio , per lo piu emotivo, deve averlo
per passarlo nel modo piu realistico possibile ai propri allievi. Detto
questo però, concepisco che un scarso/discreto atleta possa diventare un
buon insegnante; certo, valutabile sempre di caso in caso, ma può
succedere senza ombra di dubbio!! Quindi per rispondere piu direttamente
alla tua prima domanda....no non credo sia al 100% credibile un
insegnante che non ha MAI gareggiato, neanche in competizioni
estremamente modeste ( locali o piccoli tornei tra palestre)
Parlaci del tuo impegno editoriale con MMA Mania.it, come è nato, cosa fai, come sono divisi i ruoli... oneri e onori.
Sono
molto contento che mi lasci spazio per parlare anche di questo!
L'impegno con
MMA Mania.it è nato molti anni fa, forse 5 o 6 non tengo il
conto, quando ancora era un "semplice" forum poco frequentato dal nome
UFC mania! Ovviamente una cosa cosi monografica in italiano era
assolutamente imperdibile per me, specie in quel periodo, così mi sono
precipitato a scrivere al gestore di quel forum informandomi su chi
era, che conoscenza avesse dell UFC e di dove fosse! Da li è stato tutto
un crescendo di idee tra il fondatore, Marco Bianchi e l'altro, allora
collaboratore semplice, Roberto Riccardi! Fortuntamente siamo riusciti a
fare squadra subito, mettendo ognuno del suo per idee e progetti,e
siamo arrivati ad oggi ,dove quel semplice incontro di appassionati di
uno sport, sotto la guida visionaria di Marco Bianchi, si è trasformato
in un importante realtà, non solo informatica, dove ognuno di noi ha dei
ruoli e compiti ben precisi, un impegno giornaliero costante e continue
costruzioni di nuovi progetti da lanciare! Insomma, da un hobby dei
ritagli di tempo l'impegno con mma mania si è trasformato in un impegno
serio costante....e speriamo che la cosa si veda!!!
Certamente
si vede la cura del progetto e l'ottima riuscita.Tornando al grappling.
Cosa criticheresti all'ambiente o alle tecniche/strategie dei tuoi
colleghi "Kimonati". Poco realistiche? Autorefenziali? Non trasportabili
nelle MMA? Poco adatte ad uno scontro reale? Cosa non ti fa scegliere
per il Gi?
Bella
domanda....che apre ad un mondo di visioni dell ambiente!! Allora,
andando per gradi, difficilmente potrò mettermi in prima linea per
criticare gli ambienti kimonati, venendo dal judo, passando per
l'aikido, arrivando al bjj gi e solo successivamente trovare la
commistione per il no gi data dalla passione per le mma...e negli ultimi
tempi anche da noi si stanno creando le fazioni, con esempi di fighter
illustri, che pur facendo mma si allenano costantemente con il gi, per
poi trovare "mode" o movimenti negli stessi ambienti illustri dove
vengono elargite alla stessa persona cinture important,i come quelle
nere, sia per bjj gi che per il no gi , per poi trovare tutti d'accordo
ceh allo stato attuale delle cose gi e no gi sono du arti speculari,
hanno lo stesso ceppo ma si diramano per regolamenti sportivi e
particolarità tecniche, sempre piu vero due discipline distinte.
Ovviamente credo che le arti non kimonate siano quelle piu trasportabili
in un contesto come quello delle mma, quelle kimonate, a seconda di
quale stiamo parlando, piu adatte alla tradizione o alla
settorializzazione del movimento. Se poi andiamo nell'universo di cosa
sia più efficace in uno scontro reale...bè avremmo bisogno di molto piu
spazio per snocciolare la spinosa questione...e comunque non credo che
gli ambienti kimonati, con a volte l'aggravante dei paraocchi, siano
adatti a quel poliedrico contesto!
C'è
una domanda che vorresti ti fosse fatta che non ti ho fatto? Un sasso
nella scarpa, un tuo pensiero che vuoi dare al pubblico?
Non
ho mai pensato ad una domanda che vorrei mi fosse fatta, a dire il vero
sono anche stupito che una persona che stimo molto come te abbia deciso
di dedicarmi dello spazio, ma probabilmente un pensiero che vorrei
lasciare è quello che forse verrebbe etichettato come "qualunquista",
"utopico" o semplicemente "di circostanza"....ovvero che gli
organizzatori di eventi pensassero tanto agli affari quanto alla PERSONE
che sono dietro alle loro organizzazioni, che i vari maestri capiscano
che insegnare una disciplina non può essere una moda, e va fatto con
passione e dedizione senza fuorviare inesperti ragazzi, che formare un
team non è solo scegliere dell abbigliamento appariscente, alla moda,
cercare marche internazionali o disegnare loghi al pc, che la
competizione sportiva va vissuta come crescita personale, molte volte
estremizzarla come metafora della vita....insomma, il "tornare alle
origini" che in questo periodo va molto di moda, non andrebbe, a mio
avviso, rilegato al semplice sistema di regolamenti sportivi, ma al
senso piu marziale di insegnamento, di disciplina marziale e di crescita
personale....mi piace riassumere, e passare ai ragazzi del mio team,
questo concetto quando andiamo nelle competizioni : " Non pensate al
podio, andate li e fate il vostro sparring, metteteci concentrazione
cuore e tecnica, divertitevi e godetevi ogni momento di quelle emozioni,
senza pensare al podio o allo stress da agonismo...poi se qualcuno sale
quei gradini...IL PODIO E' DELL'ATLETA, MA LA VITTORIA E' DEL TEAM ! "
Chi desideri ringraziare per il tuo percorso marziale?
Sicuramente
mio padre, che con l'insegnamento prima e l'inspirazione poi, mi ha
portato ad amare, appassionarmi ed approfondire le arti marziali e sport
da combattimento in genere, poi l'attuale maestro di judo, Ignazio Melia, che ora insegna grappling con me, che mi ha accompagnato per anni
nel mio percorso marziale, dandomi l'inspirazione per l'insegnamento, e
sicuramente due persone importanti, che mi hanno dato le basi e le
motivazioni tecniche per sviluppare la mia passione per la lotta a
terra, il maestro Gianfranco delli Paoli che mi ha iniziato al bjj con
tutto il suo team, come Francesco Staroccia, Lorenzo e Aldo Baldino tra
gli altri, e senza ombra di dubbio il supervisore nonchè assegnatario
del mio titolo per l'insegnamento, Gian Paolo Doretti, tecnico
meticoloso, insegnante e oratore ineccepibile, fondamentale nel mio
percorso nel giusto Insegnamento!
Dove può trovarti chi volesse contattarti o frequentare il tuo corso?