Julia mena tantissimo; non lo scrivo per una forma di piaggeria verso l'intervistata ma per esperienza diretta. Quando ho avuto l'opportunità di fare sparring con lei, non posso negarlo, mi sono un po' imbarazzato. Non sono abituato a lottare con le donne, ovviamente non per scelta ma per condizione ambientale. Vedendo
Julia, soave, ridente e solare non presagivo ciò a cui stavo andando incontro. Una lottatrice che sa esprimere una pressione fortissima, che sa movimentarsi snervantemente e che per passarmi la mezza guardia mi ha posto una pressione con la testa sulla mascella che mi ha reso dolorante per qualche giorno. Davvero una potenza della natura. Guai a sottovalutarla, guai ad associarle l'immagine di giovanissima e carina ragazza sul tatami altrimenti ti godi i postumi del suo incontro per qualche giorno.
Detto questo, lasciamo che sia Julia a parlarci di lei:
-Ciao Julia, presentati agli amici di TTF che non dovessero conoscerti. Chi sei, cosa fai, tue esperienze marziali, esordi....
Ciao a tutti.
Mi chiamo Julia Klammsteiner e sono allieva di Alessandro Federico e da due anni circa sono istruttrice di un corso di Jiu Jitsu Brasiliano per sole donne. Per quanto riguarda la mia esperienza marziale ho cominciato a 10 anni con un corso di Karate sempre con il mio maestro Alessandro Federico e ho praticato questa disciplina che per circa 5 anni. Successivamente grazie a lui ho iniziato il mio percorso nel Gracie Jiu Jitsu. Per il resto sono studentessa di economia e management.
-Quali sono le motivazioni che hai notato in te e nelle tue colleghe?
Innanzitutto penso che la maggior motivazione per una donna nel praticare arti marziali sia il desiderio di sapere difendersi. Per me le motivazioni all’inizio erano diverse, ero una bambina quando ho cominciato a praticarle. Allora, per me era importante fare uno sport divertendomi. Oggi però il Jiu Jitsu per me si é trasformato in una grande passione.
La maggior parte delle mie allieve è approdata al Jiu Jitsu perché cercavano una disciplina che in breve tempo potesse fornire un buon bagaglio di tecniche adatte a difendersi. Ma anche loro oggi apprezzano il fatto che Jiu Jitsu è una disciplina molto completa, nel senso che non imparano solo tecniche per difendersi, ma imparano anche a conoscere i propri limiti, si tengono in forma perché io le sprono veramente molto con la ginnastica naturale. Alla fine, le ragazze del mio corso, vuoi per le tecniche che hanno imparato, vuoi per la forma fisica che hanno acquisito, diventano più sicure di sé stesse.
-Credo che per una donna sia più difficile praticare. Tutto sommato questo è un ambiente maschile, a volte anche un po' maschilista e “machista”, e credo che una donna faccia molta fatica ad ottenere la giusta stima per il suo operato. Peraltro molti maschietti sono anche imbarazzati quando si confrontano con una donna. Quali sono, secondo te, le difficoltà delle donne che combattono?
Credo che la donna parimenti all'uomo debba guadagnarsi la "giusta stima" attraverso gli stessi sacrifici. Il percorso è difficile e irto e il prezzo da pagare sono sudore, fatica, e rinunce. Secondo me, e credo che anche tanti altri la pensino come me, quello che conta è che quello che sai fare sul tatami. E' proprio questa l'unica via per ottenere la giusta stima, a prescindere se parliamo di un uomo o di una donna. Capita spesso, specialmente all'inizio, che gli uomini tendano a combattere con una donna “con i guanti bianchi” (io non lo farò mai più con te, ndr), siccome hanno paura di farle del male. Talvolta percepisco che le ragazze che subiscono questo trattamento di favore, addirittura si offendano, perché sottovalutate. Io per esempio, nella nostra scuola vengo rispettata ed i miei compagni combattono con me come se fossi un uomo, specialmente quando siamo a ridosso delle gare, proprio perché tutti vogliono partecipare attivamente ad una preparazione efficace per me.
-Hai praticato Karate, disciplina incentrata sullo striking. Un saggio una volta mi disse che le discipline di striking sono più adatte agli emotivi, mentre le discipline lottatorie alle persone più fredde e razionali. Lo trovo molto vero. Sulla base di queste considerazioni parlaci della differenza dei due tipi di confronto.
Ripeto che la mia passione é il Jiu Jiitsu, il Karatè lo ho praticato da bambina. Non mi piace fare paragoni fra le discipline. Certo sono passata al Jiu Jitsu non solo perché è stata una proposta del mio Maestro, ma anche e soprattutto perché sono immediatamente stata rapita da questa disciplina e non ho mai rimpianto di avere abbandonato i Karatè.
-Come è avvenuto il tuo primo approccio col Jiu Jitsu e quando hai maturato la volontà di competere?
Julia e Alessandro Federico |
-Quali sono state le tue massime soddisfazioni nelle competizioni?
Ogni competizione mi ha lasciato un ricordo indelebile, anche perché ogni gara porta con se un lungo periodo di preparazione costernato da allenamenti, diete e privazioni varie. Ricordo con piacere quindi anche quelle nelle quali non ho ottenuto quello che speravo sul piano delle medaglie. Fra le soddisfazioni maggiori però devo senz'altro mettere la medaglia di bronzo ai mondiali di Grappling a Cracovia nel 2010.
-A cosa deve rinunciare un agonista e come e quanto si allena?
Nei periodi pre gara bisogna stare molto attenti al peso, questo vale almeno per me. Mi pesa molto dover rinunciare ai dolci ed alle cene con gli amici, però a conti fatti uno stile di vita sano e un certo grado di disciplina fanno bene alla salute. Cerco di allenarmi sempre il piú possibile, a prescindere. Studio e lavoro, quindi posso dedicare allo sport solo una quota limitata del mio tempo libero. É chiaro che un agonista, per essere tale con successo deve allenarsi almeno due volte al giorno, un allenamento di condizionamento ed un allenamento tecnico, altrimenti sará difficile ottenere qualcosa. Partecipare ad una gara da impreparati é da incoscienti anche perché espone al rischio di infortuni.
-Chi ti senti di ringraziate per il tuo percorso?
Essenzialmente vorrei ringraziare Alessandro Federico che oltre ad avermi insegnato tutto quanto si è anche allentato con me durante il suo tempo libero soprattutto nei periodi pre gara; se tutto ciò non bastasse oltre ad avermi supportato, mi ha anche sopportato. Vorrei ringraziare anche i miei compagni, perchè senza di loro non riesco ad allenarmi. In più ringrazio Simon Nogler e Robert Perger che si allenano spesso con me e che mi danno sempre consigli tecnici.
-Chi volesse allenarsi con te dove può trovarti, quali sono i tuoi recapiti o i tuoi corsi?
Chi volesse allernasi con me mi trova a Bolzano. Tengo due volte alla settimana cioè martedi e giovedì un corso di Jiu Jitsu per sole donne. Sarei contenta se qualche donna venisse a trovarci.