Una breve rassegna delle dichiarazioni rilasciate da alcuni di protagonisti del primo Lutador De Elite.
LUCA ANACORETA
Mi piace confrontarmi e adoro la competizione soprattutto quando si vince per finalizzazione e non si punta a fare il mezzo punto o il vantaggio. Mi ero già preparato per gli europei di grappling e quindi ne ho approfittato anche per il Lutador de Elite.
Il mio primo obiettivo era la finalizzazione, come seconda scelta era prendere la schiena e prendere il punto, in quest'ultimo periodo mi ero concentrato, nel prendere la schiena in ogni lotta, durante l'allenamento. Lottare con questo tipo di regolamento, non mi ha cambiato moltissimo il modo di lottare perchè in genere prediligo la finalizzazione, anche se i miei avversari sono stati bravissimi a non lasciarmi spazi per le finalizzazioni.
PAOLO STRAZZULLO
Quando ho ricevuto la telefonata di Nicola Mercuri, che mi invitava a
partecipare a questa innovativa formula agonistica, mi sono sentito allo
stesso tempo onorato ed eccitato.
Onorato per essere stato scelto
tra tanti lottatori che in Italia hanno dato prestigio al BJJ, onorato
per essere stato ritenuto all'altezza di quello che ci si aspettava
dovesse essere un torneo di alto livello (almeno per gli standard
italiani).
Eccitato dall'idea di potermi confrontare con altri sette
lottatori di quel livello, dall'idea di affrontarli con un regolamento
che piu' di altri si avvicina all'anima piu' profonda della disciplina
alla quale ci siamo votati con dedizione, senza troppe astuzie e
cavilli.
Per prepararmi a questo appuntamento, a parte l'abitudine a
lottare sui dieci minuti, come previsto dal regolamento, il mio è stato
piuttosto un processo di “de-costruzione”, ho cercato quindi di
togliere più che aggiungere: rimuovere tutte quelle dinamiche, quelle
furbizie e quelle strategie proprie delle sportivizzazioni lottatorie e
che privilegiano la conquista del punticino, del vantaggio, le fasi di
stallo e l'uso improprio del regolamento piuttosto che la ricerca della
finalizzazione ad ogni costo. Direi che è stata un'esperienza
liberatoria, considerato che abitualmente vengo (senza troppi torti)
definito un lottatore “catenacciaro” per via del mio comportamento in
gare che prevedono altri regolamenti. E' stato senza dubbio divertente
potersi buttare nella mischia, come dico io, con la “baionetta in
canna”.
La mia strategia di gara consisteva quindi nel NON avere
strategie: affrontare la gara senza preoccuparsi delle posizioni
dominanti, ma cercando piuttosto di essere insidioso, sfruttare gli
errori dell'avversario anche quando questi apparentemente sembrava
dominare la lotta. Direi che, indipendentemente dal risultato, posso
ritenermi soddisfatto perché sono rimasto coerente alla linea di
condotta che avevo impostato, e questo esperimento per me è valso più di
molte altre esperienze.
Purtroppo pero' calato nella pratica la mia
non-strategia ha cozzato con quella degli avversari, che invece in
alcuni casi mi è sembrata molto strutturata e precisa, sicuramente
meglio disegnata.
In alcune lotte ho notato una certa tendenza a
risparmiarsi nei primi 6 minuti, mantenendo un atteggiamento
conservativo, per poi esplodere negli ultimi 4 minuti...cercando di
capitalizzare punti e inducendo l'avversario a recuperare gli stessi
esponendosi al rischio di essere finalizzati.
In ogni caso non ho rimorsi, e credo che sia stata un'esperienza fantastica e istruttiva quanto mai.
Sarei veramente felice se si riuscisse a organizzare nuovamente un
evento simile, magari anche in una variante NOGI, e ovviamente sarei
onorato di parteciparvi qualora fossi nuovamente invitato. Grazie a
tutti.
CIRO RUOTOLO
Il piacere di esser stato invitato ad un torneo di lottatori scelti.
Mi
sono allenato come sempre in vista di una competizione.
Finalizzare non è
il mio forte, quindi ho impostato il macth sul dominare l'avversario e
al momento giusto prendere la schiena.
Sono soddisfatto che in palestra
col mio team stiamo lavorando bene e prenderò spunto da questo torneo
per migliorarmi.
ALESSANDRO FEDERICO
mi ha spinto a partecipare prima di tutto il prestigio di poter combattere contro avversari degni della massima
stima e rispetto con una formula ad invito e a fronte di un regolamento
molto più genuino di qualunque altro attualmente sul terreno delle
competizioni di lotta per sottomissioni.
Data la mia inferiorità
fisica generale, peso,età, disponbilità di tempo per allenarmi, la mia
strategia è stata quella di rimessa, stile orazi e curiazi, purtroppo
andata non del tutto bene, non avevo tenuto conto di alcuni dettagli che
ora potrò rivedere. Già questo significa tanto, migliorerò grazie a
questa esperienza, proprio in quanto stimolato dagli errori commessi,
sia prima che durante la gara. Ritengo che un vero jiujitero non si
debba mai adagiare sulle vittorie, ma debba riflettere sulle sconfitte e
sugli errori fatti.
Avevo lottato solo con Ciro Ruotolo senza gi
sui cinque min. E sicuramente su questo piano al LDE mi sono trovato
meglio. Con Luca era la prima volta, non posso sapere ... Con entrambi
sono convinto che il mio stile di lotta mi avrebbe maggiormente favorito
in un confronto no-gi.
- preciso che mi ha inoltre fatto molto
piacere pensare di potermi confrontare con una Elite di lottatori
prescelti non solo in quanto forti e tecnici, ma anche in quanto persone
degne di rispetto e soprattutto fiducia sul buon andamento dell'evento
anche in termini di una PULITA rappresentazione del Brazilian JiuJitsu.
DAVIDE CIRELLI
avrei voluto che il mio spirito, vedendo l'importanza della gara, mi
avesse dato uno stimolo per rinascere cosa che purtroppo non c'è
stata... ormai mi alleno da più di un anno 3 volte a settimana e non mi
sento inferiore a nessuno e solo che adesso non passo un momento felice ma
spero in momenti migliori...
Comunque è stato un vero onore partecipare a
questo evento e spero un giorno che si possa ripetere per dimostrare a
tutti il mio vero valore
Le emozioni dei protagonisti del LDE.
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