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sabato 18 agosto 2012

Una breve rassegna delle dichiarazioni rilasciate da alcuni di protagonisti del primo Lutador De Elite.

LUCA ANACORETA
Mi piace confrontarmi e adoro la competizione soprattutto quando si vince per finalizzazione e non si punta a fare il mezzo punto o il vantaggio. Mi ero già preparato per gli europei di grappling e quindi ne ho approfittato anche per il Lutador de Elite.
Il mio primo obiettivo era la finalizzazione, come seconda scelta era prendere la schiena e prendere il punto, in quest'ultimo periodo mi ero concentrato, nel prendere la schiena in ogni lotta, durante l'allenamento.  Lottare con questo tipo di regolamento, non mi ha cambiato moltissimo il modo di lottare perchè in genere prediligo la finalizzazione, anche se i miei avversari sono stati bravissimi a non lasciarmi spazi per le finalizzazioni.

PAOLO STRAZZULLO
Quando ho ricevuto la telefonata di Nicola Mercuri, che mi invitava a partecipare a questa innovativa formula agonistica, mi sono sentito allo stesso tempo onorato ed eccitato.
Onorato per essere stato scelto tra tanti lottatori che in Italia hanno dato prestigio al BJJ, onorato per essere stato ritenuto all'altezza di quello che ci si aspettava dovesse essere un torneo di alto livello (almeno per gli standard italiani).
Eccitato dall'idea di potermi confrontare con altri sette lottatori di quel livello, dall'idea di affrontarli con un regolamento che piu' di altri si avvicina all'anima piu' profonda della disciplina alla quale ci siamo votati con dedizione, senza troppe astuzie e cavilli.
Per prepararmi a questo appuntamento, a parte l'abitudine a lottare sui dieci minuti, come previsto dal regolamento, il mio è stato piuttosto un processo di “de-costruzione”, ho cercato quindi di togliere più che aggiungere: rimuovere tutte quelle dinamiche, quelle furbizie e quelle strategie proprie delle sportivizzazioni lottatorie e che privilegiano la conquista del punticino, del vantaggio, le fasi di stallo e l'uso improprio del regolamento piuttosto che la ricerca della finalizzazione ad ogni costo. Direi che è stata un'esperienza liberatoria, considerato che abitualmente vengo (senza troppi torti) definito un lottatore “catenacciaro” per via del mio comportamento in gare che prevedono altri regolamenti. E' stato senza dubbio divertente potersi buttare nella mischia, come dico io, con la “baionetta in canna”.
La mia strategia di gara consisteva quindi nel NON avere strategie: affrontare la gara senza preoccuparsi delle posizioni dominanti, ma cercando piuttosto di essere insidioso, sfruttare gli errori dell'avversario anche quando questi apparentemente sembrava dominare la lotta. Direi che, indipendentemente dal risultato, posso ritenermi soddisfatto perché sono rimasto coerente alla linea di condotta che avevo impostato, e questo esperimento per me è valso più di molte altre esperienze.
Purtroppo pero' calato nella pratica la mia non-strategia ha cozzato con quella degli avversari, che invece in alcuni casi mi è sembrata molto strutturata e precisa, sicuramente meglio disegnata.
In alcune lotte ho notato una certa tendenza a risparmiarsi nei primi 6 minuti, mantenendo un atteggiamento conservativo, per poi esplodere negli ultimi 4 minuti...cercando di capitalizzare punti e inducendo l'avversario a recuperare gli stessi esponendosi al rischio di essere finalizzati.
In ogni caso non ho rimorsi, e credo che sia stata un'esperienza fantastica e istruttiva quanto mai.
Sarei veramente felice se si riuscisse a organizzare nuovamente un evento simile, magari anche in una variante NOGI, e ovviamente sarei onorato di parteciparvi qualora fossi nuovamente invitato. Grazie a tutti.

CIRO RUOTOLO
Il piacere di esser stato invitato ad un torneo di lottatori scelti.
Mi sono allenato come sempre in vista di una competizione.
Finalizzare non è il mio forte, quindi ho impostato il macth sul dominare l'avversario e al momento giusto prendere la schiena.
Sono soddisfatto che in palestra col mio team stiamo lavorando bene e prenderò spunto da questo torneo per migliorarmi.

ALESSANDRO FEDERICO
mi ha spinto a partecipare prima di tutto il prestigio di poter combattere contro avversari degni della massima stima e rispetto con una formula ad invito e a fronte di un regolamento molto più genuino di qualunque altro attualmente sul terreno delle competizioni di lotta per sottomissioni.
 Data la mia inferiorità fisica generale, peso,età, disponbilità di tempo per allenarmi, la mia strategia è stata quella di rimessa, stile orazi e curiazi, purtroppo andata non del tutto bene, non avevo tenuto conto di alcuni dettagli che ora potrò rivedere. Già questo significa tanto, migliorerò grazie a questa esperienza, proprio in quanto stimolato dagli errori commessi, sia prima che durante la gara. Ritengo che un vero jiujitero non si debba mai adagiare sulle vittorie, ma debba riflettere sulle sconfitte e sugli errori fatti.
 Avevo lottato solo con Ciro Ruotolo senza gi sui cinque min. E sicuramente su questo piano al LDE mi sono trovato meglio. Con Luca era la prima volta, non posso sapere ... Con entrambi sono convinto che il mio stile di lotta mi avrebbe maggiormente favorito in un confronto no-gi.
- preciso che mi ha inoltre fatto molto piacere pensare di potermi confrontare con una Elite di lottatori prescelti non solo in quanto forti e tecnici, ma anche in quanto persone degne di rispetto e soprattutto fiducia sul buon andamento dell'evento anche in termini di una PULITA rappresentazione del Brazilian JiuJitsu.


DAVIDE CIRELLI
avrei voluto che il mio spirito, vedendo l'importanza della gara, mi avesse dato uno stimolo per rinascere cosa che purtroppo non c'è stata... ormai mi alleno da più di un anno 3 volte a settimana e non mi sento inferiore a nessuno e solo che adesso non passo un momento felice ma spero in momenti migliori...
Comunque è stato un vero onore partecipare a questo evento e spero un giorno che si possa ripetere per dimostrare a tutti il mio vero valore