
Ero piccolo, facevo Karate, eravamo un gruppo piuttosto omogeneo, tutti novizi. Il livello era molto simile, avevamo tutti o quasi la stessa cintura. Quando arrivò il momento del passaggio di grado tutti svolgemmo l'esame, tutti bene o male nello stesso modo, allo stesso livello. La lezione dopo arriva il maestro con i diplomi e le cinture. Tra di noi c'erano due bambini molto amici tra loro e un po' più piccoli di noi. Le mamme di questi bambini erano sempre presenti alle lezioni, sempre a fare chiacchiericcio con l'insegnate, sempre in palestra. Ora che sono un po' cresciuto capisco che l'insegnante di arti marziali, come il maestro di sci, il maestro di tennis, l'idraulico e via discorrendo, ha una sua posizione nell'immaginario erotico delle donne mature in cerca di uomini prestanti e quello che sto per raccontare non mi sorprende più di tanto, almeno in questa chiave. Uno per uno fummo chiamati per il diploma e per la cintura. Come sempre evolvevamo tutti di pari grado, poi d'un tratto la sorpresa: i due figli delle due attentissime mamme fecero il salto di cintura. Saltarono un grado per andare, così, a quello successivo al nostro, così come il maestro aveva fatto forse il salto della quaglia. Come tutti i bambini sognavo di diventare Bruce Lee, di fare l'insegnante di Karate, di fare combattimenti epici e vedevo al maestro come ad una sorta di divinità avvolta di bianco e cinta di nero. Negli spogliatoi feci finta niente, mi vestii tranquillo. Arrivato in macchina con mio padre scoppiai nel pianto, il pianto di chi è stato ferito irreparabilmente. Spiegai a mio padre l'accaduto e da uomo di mondo qual è dovette con certezza indicare nel tubero che piace a tutti gli uomini la causa del misfatto. La settimana dopo il maestro mi invitò per fare una gara, e mio padre mi disse: "digli che ci mandasse quei due". Aveva ragione. Un'intera classe venne penalizzata nei confronti di due ragazzini più piccoli della media di noi, che anche in virtù della loro età non avrebbero, di lì a poco, comunque potuto accedere a gradi superiori. Lasciai così il Karate e la palestra. Ripresi più tardi ma stavolta fu il mio corpo in costruzione, attraverso le ginocchia, a tradirmi. Di lì mi sono state chiare due cose e me lo saranno per sempre. La prima è che non si scherza con i sentimenti e le ambizioni della gente e che certe persone non sono degne di avere questo enorme potere su una pletora di persone ai loro comandi. La seconda è che tira più un pelo di quella materia che un carro di buoi.