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giovedì 3 maggio 2012


Era un giovane robusto e forte, un talento forse, anzi sicuramente perché chi si allenò con lui lo descrive come il più abile karateka di tutti i tempi. Shigeru Egami, al tempo di cui parliamo, era ancora una promessa del Karate ma tutti coloro che facevano parte dello Shotokai conoscevano bene il suo valore. Prima di incontrare per caso il Karate, Egami era stato Judoka e aveva praticato Kendo. Aveva le arti marziali nel cuore, erano una sua passione. Malgrado avesse contratto la tubercolosi a soli 24 anni, aveva un enorme vigore negli allenamenti e riusciva a sprigionare un'energia che più tardi convogliò nel suo Karate che alcuni definirono Karate esoterico.
Una sera rimase solo nel Dojo e inziò a praticare il Kata Tekki (Naihanchi in altri stili). Si lasciò andare a qualche virtuosismo e ad esecuzioni più potenti del solito, aveva la palestra tutta per lui in fondo. Decise di sferrare un potente Fumikomi a terra e in quel momento esatto avrebbe desiderato che ci fosse qualcuno a vedere la sua impresa. Aveva tagliato, come raccontò lui stesso, una tavola del parquet. Sembrava proprio tagliata con un coltello o con una sega non spezzata. Si precipitò dal Maestro Yoshitaka Funakoshi ( figlio di O'Sensei) per chiedere un poco ipocritamente le scuse per quello che aveva fatto. Sapeva di aver compiuto in realtà una sorta di impresa e voleva con le sue scuse causare delle lodi per il suo gesto di enorme potenza. Portò Yoshitaka sul posto e gli disse quanto era accaduto. Il giovane maestro di Egami disse: “E' incredibile! Non sembra nemmeno rotto, si direbbe che sia stato tagliato! Per il parquet non ti preoccupare basta ripararlo...”
Egami si riempi di orgoglio e gli sembrò che la gioia stesse per divenire incontenibile quando in quell'istate passò pure O'Sensei Gichin Funakoshi. “Anche il vecchio maestro rimarrà di sasso quando vedrà quello che ho fatto “ pensava.
Chiese O' Sensei “Egami, è stato lei a rompere il parquet?” “Sì, Maestro la prego di perdonarmi” rispose sapendo di invocare in realtà nuove lodi. “Mi segua, Egami...” replicò secco il Maestro e lo portò nel suo studio. Si sedettero e Gichin Funakoshi disse “Egami, è la seconda volta che lei fa una cosa simile. Noi non facciamo cose brutali come questa. Un autentico allenamento si esegue mettendo uno strato di carta a terra e versandoci dell'acqua sopra: a questo punto lei deve allenarsi a starci sopra e ad eseguire le tecniche senza rompere la carta. Comprende perché dobbiamo perfezionare la tecnica, Egami?”.
Shigeru Egami diventò una leggenda del Karate anche grazie a questo evento secondo sua stessa ammissione. Si dice che alcuni giapponesi sentissero la sua persona avvolta da qualcosa di misterioso e potentissimo e credevano che avesse poteri soprannaturali.