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venerdì 25 marzo 2011

In molti sport è quasi un'ovvietà, come nel calcio. Essere un grande allenatore non comporta l'essere stato un grande campione, anzi. Due per tutti Sacchi e Mourinho: non hanno mai giocato a calcio davvero eppure sono considerati allenatori rivoluzionari seppure per diversi motivi. Nello stesso modo grandi giocatori hanno fallito la carriera di grande allenatore. Essere stato un ottimo atleta non garantisce nulla sotto il profilo dell'insegnamento puro. Anzi stando all'opinione di persone più qualificate di me sembrerebbe il contrario. Leggiamo cosa dice la Dottoressa Rosa Maria Di Stefano nel suo libro "Psiche marziale":
Le doti di un esperto combattente non necessariamente coincidono con quelle di un buon istruttore.Recenti ricerche hanno dimostrato come campioni ad alti livelli non erano altrettanto meritevoli nell'interessare, condurre e mantenere nel tempo un gruppo di allievi. Infatti, le qualità necessarie all'insegnamento, che si basano principalmente sulla capacità d'ascolto e accoglienza e sostegno dell'allievo, sicuramente sono poco sviluppate nell'agonista vincente, il quale piuttosto che preoccuparsi di comprendere l'altro, deve concentrarsi sulla capacità di affermarsi. Ovviamente non è una regola definitiva.
Continuando nella lettura possiamo arguire che il campione è probabilmente possessore di alcune qualità difficilmente spendibili nell'insegnamento: alta concentrazione su se stesso, grande competitività, prestazione legata allo stimolo personale, disinteresse verso dinamiche di formazione poiché è piuttosto teso verso dinamiche di assimilazione tecnica.
Proprio la conoscenza di questa realtà, mi ha portato su questo sito a osannare coloro i quali sono grandi campioni e eccelsi insegnanti.

Negli ultimi tempi ho seguito con attenzione le vicende di alcuni personaggi che a quanto pare si sono attribuiti titoli, gradi, campionati del mondo, glorie sportive di ogni genere, senza possibilità di avere il minimo riscontro circa la veridicità di questi dati.
Ebbene probabilmente credendo di assicurarsi proseliti grazie a palmares discutibili, questi personaggi oggi avranno pure questa amara sorpresa. Basta fare qualche ricerca per sapere che la mente del campione potrebbe essere inutilizzabile su un piano didattico, affermando così l'inutilità di cercare grandi carriere sportive per trovarsi un qualificato insegnante. Tanto più se la carriera è pure falsa.