Facendo un rapido giro sul registro degli incontri di Fedor si nota una cosa, evidente sì, ma che lo è tanto da non dargli il giusto peso. Fedor ha combattuto il 95% degli incontri nella sua carriera con avversari più alti. Quasi altrettanto sistematicamente, almeno stando agli ultimi 10 /15 incontri, contro avversari più pesanti. Effettivamente Fedor Emilianenko sembra essere di un'altra categoria, qualsiasi sia il senso che si voglia dare a questa locuzione. Lo è per aver sfidato dei giganti rispetto a lui e lo è per averli sconfitti.
Fedor ha dimostrato con fatti difficilmente confutabili che l'arte dei pugni e dei calci e della lotta se fatta col piglio dell'artista, per l'appunto, è più importante degli sterili dati antropometrici delle categorie.
Non è forse un fallimento per le discipline marziali il fatto che ci si venda al demonio per perdere anche solo 3 o 4 chili? Non è forse un fallimento della teoria marziale tutta, il frazionamento di un range di 30 chilogrammi (per esempio dai 60 ai 90 kg) in otto o nove categorie di peso?
L'obiezione più facile è questa: "Sai, a parità di tecnica o quando il livello è così alto che le differenze si assottigliano, bisogna lavorare su tutto, anche su 3 kg" ... e qui purtroppo, in questo ragionamento, c'è un grave errore logico che non riguarda le MMA o il Jiu Jitsu o la Boxe ma tutte le attività che hanno a che fare con gli esseri umani. La logica piramidale o, propriamente, proprietà transitiva. L'errore è questo. L'uomo comune pensa che su un gruppo di fighters di mma ci sia il più bravo, il secondo, il terzo, il quarto e così via, a salire coi numeri e a scendere nella piramide. Purtroppo per qualche mente ottenebrata che farà fatica a capire questo concetto, e per fortuna per gli altri, altrimenti sai che rottura di palle che sarebbe ogni sport, è verosimile che se A vince con B e B vince con C, C vinca con con A. Può succedere, non è una regola, che difficilmente ne esistone nelle attività umane, ma è verosimile, è probabile, certamente meno, ma può accadere. C può avere caratteristiche indigeste ad A benché A batta B che a sua volta sconfigge C. La logica comune vuole che se A vince con B e B vince con C, allora di certo A vincerà con C.
Ora visto che tutto questo lo esperiamo praticamente tutti i giorni in quello che facciamo, o per esempio, tutte le domeniche nel campionato di calcio di serie A (se esistesse "LA" squadra più forte, vincerebbe tutte le partite), vale anche per i confronti marziali in genere. E, se vale per le arti marziali, questo significa che in un confronto dove esistono variabili immense, quali la velocità, il fiato, la reattività, la tattica, la tecnica preferita e la tecnica sofferta, le impressioni che comunica l'avversario, le esperienze pregresse che abbiamo avuto col suo somatotipo e via dicendo, i 3 kg, ma anche molti di più, che vogliamo perdere per una gara, altro non sono che un vile alibi. Un sottile incoraggiamento all'ateletismo in sostituzione del marzialismo, un inno alla rigidità delle meccaniche della fisica classica, contro la realtà complessa e variegatà e irriducibile a formule e algoritmi.
Con le categorie di peso, che nascono in falsi sport da combattimento come la Boxe (approfondiremo perché la boxe è uno pseudo sport da combattimento), non avremmo mai visto l'epica di Royce Gracie contro Akebono, non avremmo mai saputo che a Rio de Janeiro c'era un uomo gracile e deboluccio che batteva avversari anche di 30kg superiori. Se ne deduce che non avremmo scoperto quello che funziona, marzialmente parlando, e quello che non funziona.
Diete, crescita muscolare, eccessivo attaccamento in genere ai parametri atletici vuol dire non avere sicurezza, o peggio non credere di fatto, al valore della tecnica.
Un saggio mi disse: "solamente chi ha una cosa può dire che non vale niente averla". Ebbene questo congetturare è fatto da chi desidera perdere peso, diventare più grosso, perdere adipe e via dicendo. Lo ammetto, io, in un contesto di gara, venderei un rene per combattere con un avversario più basso e più leggero. Questo non testimonia tanto che io creda che la massa del mio opponente sia importante quanto che non ho, e giustamente, ancora totale fiducia nella mia tecnica.
Avevamo aperto con Fedor. "Lo Zar" potrebbe, semplicemente prendendo tre dati, peso altezza e adiposità visibile, scendere tranquillamente di categoria. Potrebbe definirsi come una carta geografica, togliere l'abbondante, quantunque tonico, adipe che lo circonda e scendere di categoria. Stando ai dati disponibili su Fedor Emilianenko, gli basterebbe calare di 10kg. Ora guardando il russo non sembra proprio impossibile. Vedendo i suoi avversari sembra addirittura auspicabile. Sono tutti decisamente più grandi di lui.
Fedor è di norma più basso e leggero dei suoi avversari |
A voi i conti.
In uno sport a misura d'uomo le categorie di peso dovrebbero essere ridotte all'osso, anche al fine di preservare la salute di chi lo desidera, e dovrebbe sempre essere possibile la formula open/assoluto anche con eventi appositi. Leggere le categorie di peso di alcune federazioni o alcune discipline è ridicolo. 77,68kg 79,80kg 82,13kg... no, così si istiga l'esasperazione e si penalizza l'allenamento tecnico.
Spero che non siano andati di traverso diurtetici a nessuno o che il termogenico sommato all'articolo in lettura non abbia portato ad una grave febbre.
Sempre più, col passare degli anni, i Gracie, che sembravano essere dei praticoni, si stanno riscoprendo come anche autentici filosofi del confronto marziale. La loro ostilità alle categorie di peso, ai punti per posizione, ai round e via dicedo li rende, nella storia delle arti marziali, dei Giganti. In un mondo, marziale, di piccoli uomini.