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lunedì 1 ottobre 2012

Leonardo Leteri
Foto by Raoul Beltrame
Ospite di oggi il Maestro Leonardo Leteri, una delle cinture nere di Jiu Jitsu più attive nell'agonismo in Italia. Dirige con suo fratello Marcel corsi di Jiu Jitsu a Verona.
Leonardo ci offre un'ampia panoramica della sua visione del Jiu Jitsu e delle sue esperienze.
Buona lettura!

Ciao Leonardo, presentati agli amici di Try to Fight! che non dovessero conoscerti.
 Ciao a tutti, sono Leonardo Leteri Sasso, il fratello maggiore della squadra Fratelli Leteri, sono italo brasiliano originario da São Paulo, ho iniziato a praticare jiu jitsu tramite mio fratello Marcel Leteri Sasso nel 1997.
Mi sono allenato tutta la mia vita con il mio Maestro Rick Kowarike della squadra CIA Paulista de São Paulo Brasil, sono cintura nera dal 2006 e ho iniziato a fare il maestro in Italia nel 2008, quest’anno ho guadagnato il mio primo grado nella cintura nera.


Hai 36 anni, tanti dei quali passati nel mondo del Jiu Jitsu. Come è cambiato in questi anni il mondo del Jiu Jitsu? Quale preferisci, quello che hai conosciuto ai tuoi esordi o quello attuale?
 Quando ho iniziato nel 1997, non avevamo tutte le tecniche su you tube, le squadre erano chiuse, non avevano seminari, e quando un atleta andava ad allenarsi con altra squadra diventava “ Creonte” così si chiamavano i traditori nel mondo dello jiu jitsu.
Oggi un atleta, può guardare tutte le tecniche su internet, se uno ha i soldi e il tempo può allenarsi con il nome più forte e grazie a tutte queste cose si mpara in fretta; rispetto a quando ho iniziato io, un atleta può diventare ancora più completo tecnicamente, questa la vedo una cosa positiva però credo che un atleta debba avere un Maestro che lo posso guidare e che non pensi solamente a guadagnare su dei suoi atleti.

il jiu jitsu non è cambiato in nulla, è cambiato il modo di allenamento di chi si prepara per gareggiare. Il jiu jitsu come tecnica è una cosa, la preparazione atletica è un’altra, però messa insieme alla tecnica è la miscela giusta. Per fare un esempio di come il jiu jitsu sia sempre lo stesso: una delle tecniche più gradite del momento è il famoso “berimbolo” che era stata fatta nel 1993 da Marcelo Ferreira bi campione Mondiale Open deò 1993 e si chiamava “ Helicoptero”.
La cosa che si è perduta, e mi dispiace davvero, è la tradizione, il rispetto per il maestro, per la cintura, oggi si trovano in giro cinture blu con livello di bianche che mettono corsi in piedi, “Mestre” che vanno in giro a regalare cinture ovunque, e particolarmente in Italia è diventato un macello.

Nel Jiu Jitsu moderno accadono cose di non sempre facile comprensione: un ragazzino come Rafael Mendes che a 21 anni va in giro a fare seminari, magari anche a persone con più esperienza di lui. Come la vedi?
Io credo che sia bellissimo che un ragazzo come lui di soli ventuno anni che ha vinto il mondiale in tutte le cinture possa fare conoscere al mondo il jiu jitsu.
La cosa che non mi piace è far credere ad una cintura bianca o anche blu che per aver partecipato ad un seminario del genere abbia capito qualcosa.
  Sarebbe preferibile che le bianche e le blu si concetrassero sulle basi, perché in questo caso la cosa che vale è la FOTO che si mete su Facebook, ma questa è la mia opinione non voglio fare polemica.
Qui a Verona siamo in due cinture nere con quasi quindici anni su tatami, il mio maestro tecnicamente è il più forte che io abbia mai visto e per tutto questo quando un allievo mio vuole andare a un seminario, loro sanno che è per la foto, per il fatto di conoscere un personaggio famoso e non per imparare perché quando faccio vedere una tecnica, penso che quella tecnica per funzionare debba essere lavorata, allenata e il maestro deve restare vicino per far capire dove e se sbagli.
Anch’io sono andato ad allenarmi e anche in seminari di personaggi famosi, ma quando sei cintura nera oppure una cintura viola sveglia avrai modo di apprendere realmente le tecniche che vedi, potrai scegliere quelle che vanno bene e quelle che non ti servono e dopo far vedere a tuoi allievi e apprendere per te stesso.
I nostri allievi pagano un abbonamento, sono in palestra quattro giorni la settimana, Marcel ed io siamo sempre in giro a combattere, a scambiare tecniche con nostri amici, andiamo in Brasile ad allenarci con nostro maestro, tutto questo per diventare Maestri più completi e potere insegnare meglio, il jiu jitsu... è semplice, quello che tu imparerai quando sei bianca lo userai ancora quando sarai nera, cambia la velocità e come si percepisce il dettaglio, come ho detto prima i seminari con il personaggio famoso sono per la foto altrimenti è una bella fregatura se ancora non sei preparato.
Io consiglio se uno vuole davvero imparare con Rafael Mendes deve andare nella sua palestra e iscriversi per rimanere almeno tre mesi... e anche cosi c’è il rischio di non trovare quello che si cerca.


 Diceva Helio Gracie “il Jiu Jitsu che ho creato è stato perfezionato per dare una possibilità ai più deboli di battere i più robusti e forti”. Vedendo l'importanza attuale dell'allenamento fisico, il sogno di Helio è svanito?
 No, faccio ricordare il combattimento fra Rafael Mendes e Rodolfo Viera nell’Abu Dhabi Pro NO GI, Rodolfo ha vinto per un vantaggio, pero Rafael ha 20 kg di meno... quello voglio dire è che il jiu jitsu di Helio ancora funziona eccome, questo è un esempio in un combattimento professionistico. Io faccio questo esempio perché secondo me in palestra se un ragazzino di 64 kg combatte con dei 90 kg e quest'ultimo non lo finalizza ha vinto il più piccolo.
Pero ai livelli agonistico oggi gli atleti si devano preparare come tutti gli sport da combattimento professionistici, ma il jiu jiutsu di Helio non finirà mai, nella nostra palestra a Verona ancora si impara il vecchio jiu jitsu di Helio, lo stesso che mio il Maestro mi ha trasmesso.


 Sempre nella stessa intervista di sopra continuava Helio:”Il problema è creare regole e limiti di tempo, tutte cose che privilegiano i più allenati e i più forti”... Eppure sembra che il mondo del Jiu Jitsu sia particolarmente attratto dalla gare, forse ormai inesorabilmente. Abbiamo tradito i dettami di Helio? O semplicemente non facciamo neanche un derivato del Gracie Jiu Jitsu?
 Diciamo che il praticante di jiu jitsu che sono agonisti sono il 10% di tutti quelli che sono praticanti dell' “ARTE SUAVE”, in palestra è tutto diverso, in palestra si combatte senza pensare ai punti, magari senza tempo, io sono andato allenarmi due settimane a Barcellona nella palestra de Robin Gracie, figlio più piccolo di Helio, e in questa palestra si fa il combattimento senza pensare ai punti, al tempo, in sostanza come nella mia palestra in Brasile, come facciamo di solito qui a Verona.
Allora volevo dire una frase che mio maestro mi hai sempre detto, non si poi misurare un combattente per cinque oppure dieci minuti di gare, percheé ha perso per un vantaggio magari.
Ho conosciuto degli atleti che se cagavano addosso quando facevano le gare e non erano capaci di fare le stesse prestazioni in palestra, ma questo non vuole assolutamente dire che questi non siano bravi.
  Personalmente mi piace vedere il combattimento dei pesi leggeri, loro sono più veloci, più tecnici ed è un jiu jitsu ancora più bello da vedere, quanto più pesanti si è quanto più forza si usa, è inevitabile, ma come ho detto prima il Jiu Jitsu di Helio non finirà mai come tecnica, ma quando un atleta va a una gara, legge le regole e si iscrive non può lamentarsi dopo, le gare di jiu jitsu, come di Judo, devono esserci per motivi semplici, tempo, sponsor, trasmissione, ecc. 


Proviamo a mettere in campo le caratteristiche di un buon insegnante. Quanti anni possibilmente deve avere, quali esperienze, quali metodi d’insegnamento...
 Prima cosa deve essere coerente, sapere quello che fa, rispettare per essere rispettato, avere la cintura viola e più importante ancora“combattere con i suoi allievi” per che solamente cosi lui riuscirà a fare crescere un suo atleta. 

Se non avessi fatto Jiu Jitsu quale arte marziale ti sarebbe piaciuta?
Prima di iniziare con il Jiu jitsu facevo capoeira, pero non lo so se la capoeira è un’arte marziale in fondo, ma quando ero in Brasile, facevo Kempo Hawaiano con mio maestro... sì forse avrei fatto Kempo Hawaiano.

Se tu avessi un allievo che scrive prima di una gara che è pronto per la guerra, che il Jiu Jitsu è la sua vita (magari pratica da due anni..), se postasse sui social network immagini di campioni accompagnate da fanatiche didascalie e via dicendo saresti contento o preoccupato?
La cosa che mi dà più fastidio è vedere questi ragazzi che dicono "Jiu Jitsu Lifestyle", secondo me solamente quando tu hai realmente sacrificato qualcosa per fare della tua vita “Jiu Jitsu Lifestyle” puoi dire questo, io e mio fratello che abbiamo iniziato con il jiu jitsu nel 1997, oggi dopo quasi 15 anni sul tatami mi posso permettere di dire che il jiu jitsu è la mia Vita, perché tutto quello che faccio gira in torno ad esso.
Nella palestra di Verona, proviamo a insegnare che le parole sono solamente parole e che la verità è una solamente: il tatami, “il tatami no mente mai”.
Perciò questa è una roba che non lascio accadere.


Parlaci della tua partecipazione al Lutador De Elite. Forse non ti è stato fatto notare ma sei stato, con Paolo Strazzullo, il primo a sperimentare regole distantissime da quelle IBJJF sul territorio italiano... raccontaci.
La gara nel complesso è stata bellissima, mi è piaciutà la formula, come a tutti gli atleti che hanno partecipato, è stata un’opportunità unica di promuovere il puro jiu jitsu, anche se non ho vinto, sono fiero di avere fatto parte di questo bell’evento.

Leonardo, ti ringrazio di questa intervista. Posso assicurare ai lettori che sei un'ottima persona e un ottimo Maestro di Jiu Jitsu. Dove possiamo trovarti, quali sono i tuo recapiti?
Grazie a te per questa fantastica opportunità di farci conoscere un po’ meglio.
Palestra Athletic Club Verona
Piazza Giovanni XXIII B.go Roma 37134 - Verona
Brazilian Jiu Jitsu - Grappling - Submission -
Ginnastica Naturale - Difesa Personale
MARCEL LETERI SASSO Cell: 339 4585800
LEONARDO LETERI SASSO Cell: 331 3128696