Le arti marziali filippine hanno origini storiche incerte e degli alberi genealogici difficilmente districabili.
Non è facile capire come fossero prima dell'espansione verso l'occidente, anzi addirittura, secondo alcuni, sono state realmente sviluppate nei giorni nostri prendendo spunto da forme di combattimento indigene tutt'altro che diffuse e forse prossime all'estinzione.
Se così è, o credo che sia, per il piano puramente etimologico, possiamo invece dire che oggi le Filipino Martial Arts, sono un insieme preciso di tecniche, linee guida, concetti. Facilmente riconoscibili, inquadrate lungo i binari del footwork triangolare, del massiccio uso di distruzioni e controlli degli arti dell'attaccante, di un uso totale del corpo come arma dunque pugni, pugni a martello, mano aperta, gomiti, avambracci, spalle e testa per colpire, ritmo serrato e "half rhythm", la triplice fase block-check-counter, sono oggi un consolidato metodo di lavoro.
Un ottimo esempio delle applicazioni accademiche e non delle FMA nel video del Maestro Claudio Alfarano, uno dei migliori ricercatori delle arti marziali del Sud- Est asiatico.
Jiu Jitsu - Street fighting - Mixed Martial Arts - Japanese Martial Arts - Contact Sports - Kung Fu - Martial artists analysis - Martial Journal - Martial research & Application - Fighting Lab - Fight Club
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domenica 24 novembre 2013
mercoledì 20 novembre 2013
Un Karate che non esiste più
Hiroshi Shirai non ha bisogno di presentazioni, basti dire che è uno di quegli ambasciatori del Karate che portarono questa disciplina dal Giappone alla nostra penisola.
Leggenda del Karate e riferimento didattico per molti karateka lo vediamo impegnato in un video ormai d'epoca, anni '70.
Il Karate che possiamo vedere è diverso, non sembra neanche Karate. E' ricco di percussioni, ricco di tecniche, lavora a tutte le distanze utili per colpire, afferra, stringe, salta...
Un Karate che sembra davvero quello "dalle 200 e passa tecniche", come scriveva qualche libro vecchiotto che posseggo.
Sembra a tratti American Kenpo o Kajukembo, a tratti si vede la genitura degli ancestors del sud della Cina.
Di video simili ce ne sono altri, per motivi legati alla durata e alla fama del Maestro Shirai ho scelto questo.
Volendo cercare qualcosa di simile ma contemporaneo ci si imbatte in un video dal fine confuso.
Come sempre accade in tutte le arti marziali sportivizzate, non si capisce bene dove inizino e dove finiscano le tecniche di gara, il perchè queste siano presenti laddove non servono e il perché non siano presenti altri e ben più utili strumenti che eppure fanno parte del patrimonio della via della mano vuota.
Si vorrebbe suggerire qualcosa che ha a che fare con il combattimento reale, qualcosa che dimostri le potenzialità del Karate vero. Ne esce un quadro patetico di una ragazza tanto atletica, e certamente tanto ottima ginnasta e agonista, quanto certamente del tutto impreparata ad un combattimento reale, qualsiasi accezione vogliamo dare a questa locuzione.
Sia che vogliamo intendere combattimento a contatto pieno, sia che vogliamo intendere difesa personale.
Il ragazzo del video è chiamato ad una patetica parte che diviene tale proprio per il confuso fine del video.
A tratti sparring partner, a tratti aggressore, ha la combattività di una persona che rimprovera un cane dopo una marachella, finta, artefatta, mutilata, inverosimile.
Tutto questo potrebbe essere scusato se ci fosse almeno una bontà tecnica, una razionale speculazione tecnica. Ma tutto questo manca. La ragazza è chiusa in un gabbia con quattro lati. Si chiamano, Mawashi Geri, Ura Mawashi Geri e Giaku Tsuki e Kizami. Queste quattro tecniche, utilissime in gara, la costringono anche in questo caso dove si voleva dimostrare forse qualcosa di non sportivo, ad un salterino alternarsi di questi quattro demoni sportivi. La costringono, nel più palese dei riflessi agonistici, a tenere scioccamente un pugno entrato e a segnalare quello che sarebbe stato in gara un punto con un altrettanto fuori luogo Kiai (grido).Né pragamatica, né ricerca storica marziale.
Nel complesso non rimane che sperare che questa ragazza non debba mai usare il suo Karate o quantomeno che sia perfettamente conscia del fine dimostrativo (e mal riuscito) di quello che stava facendo. Potrebbe così evitare di imbattersi in situazioni che se reali potrebbero essere davvero spiacevoli.
Un Karate che a distanza di quarant'anni sembra una nuova disciplina. Talmente imbestialita dai punti, dai kiai di gara, dalla mimica "aho damme er punto, nun lo vedi che je so entrata" (non so perché, ma il romano rendeva bene l'idea dell'arrogante pretesa) da non sapersene riprendere.
Segno evidente che gli orientali, così mi pare, hanno ben saputo vendere se stessi e i loro tesori culturali salvo poi assicurarsi che il cliente non apportasse modifiche che mettessero in discussione la bontà del prodotto da loro venduto. Schiavi del soldo dell'opulento occidente ci hanno permesso di storpiare tutto o quantomeno si sono piegati a tutto pur di piacerci e gettare al volgo quel che voleva. Peccato perché questo tipo di protezione sul prodotto finale, che non può essere annientato nella qualità dal cliente, ce l'ha perfino l'iPhone.
Leggenda del Karate e riferimento didattico per molti karateka lo vediamo impegnato in un video ormai d'epoca, anni '70.
Il Karate che possiamo vedere è diverso, non sembra neanche Karate. E' ricco di percussioni, ricco di tecniche, lavora a tutte le distanze utili per colpire, afferra, stringe, salta...
Un Karate che sembra davvero quello "dalle 200 e passa tecniche", come scriveva qualche libro vecchiotto che posseggo.
Sembra a tratti American Kenpo o Kajukembo, a tratti si vede la genitura degli ancestors del sud della Cina.
Di video simili ce ne sono altri, per motivi legati alla durata e alla fama del Maestro Shirai ho scelto questo.
Volendo cercare qualcosa di simile ma contemporaneo ci si imbatte in un video dal fine confuso.
Come sempre accade in tutte le arti marziali sportivizzate, non si capisce bene dove inizino e dove finiscano le tecniche di gara, il perchè queste siano presenti laddove non servono e il perché non siano presenti altri e ben più utili strumenti che eppure fanno parte del patrimonio della via della mano vuota.
Si vorrebbe suggerire qualcosa che ha a che fare con il combattimento reale, qualcosa che dimostri le potenzialità del Karate vero. Ne esce un quadro patetico di una ragazza tanto atletica, e certamente tanto ottima ginnasta e agonista, quanto certamente del tutto impreparata ad un combattimento reale, qualsiasi accezione vogliamo dare a questa locuzione.
Sia che vogliamo intendere combattimento a contatto pieno, sia che vogliamo intendere difesa personale.
Il ragazzo del video è chiamato ad una patetica parte che diviene tale proprio per il confuso fine del video.
A tratti sparring partner, a tratti aggressore, ha la combattività di una persona che rimprovera un cane dopo una marachella, finta, artefatta, mutilata, inverosimile.
Tutto questo potrebbe essere scusato se ci fosse almeno una bontà tecnica, una razionale speculazione tecnica. Ma tutto questo manca. La ragazza è chiusa in un gabbia con quattro lati. Si chiamano, Mawashi Geri, Ura Mawashi Geri e Giaku Tsuki e Kizami. Queste quattro tecniche, utilissime in gara, la costringono anche in questo caso dove si voleva dimostrare forse qualcosa di non sportivo, ad un salterino alternarsi di questi quattro demoni sportivi. La costringono, nel più palese dei riflessi agonistici, a tenere scioccamente un pugno entrato e a segnalare quello che sarebbe stato in gara un punto con un altrettanto fuori luogo Kiai (grido).Né pragamatica, né ricerca storica marziale.

Un Karate che a distanza di quarant'anni sembra una nuova disciplina. Talmente imbestialita dai punti, dai kiai di gara, dalla mimica "aho damme er punto, nun lo vedi che je so entrata" (non so perché, ma il romano rendeva bene l'idea dell'arrogante pretesa) da non sapersene riprendere.
Segno evidente che gli orientali, così mi pare, hanno ben saputo vendere se stessi e i loro tesori culturali salvo poi assicurarsi che il cliente non apportasse modifiche che mettessero in discussione la bontà del prodotto da loro venduto. Schiavi del soldo dell'opulento occidente ci hanno permesso di storpiare tutto o quantomeno si sono piegati a tutto pur di piacerci e gettare al volgo quel che voleva. Peccato perché questo tipo di protezione sul prodotto finale, che non può essere annientato nella qualità dal cliente, ce l'ha perfino l'iPhone.
mercoledì 13 novembre 2013
I Media - Marco Bianchi
Ma chi è che ti parla di loro e ti permette di conoscerli?
I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
MARCO BIANCHI- Redattore di MMA Mania.it
Chi sei?
Mi chiamo Marco Bianchi e sono il ragazzo che nel 2007, ormai completamente dipendente dalle MMA conosciute per caso diversi anni prima, decise di creare il primo sito italiano che si occupasse esclusivamente di Arti Marziali Miste. Nacque così UFC Mania.it che poi, con l’evolversi del progetto, divenne MMA Mania.it. Sono stato bene o male sempre a contatto con queste discipline. Ho iniziato da bambino col Karate, per poi passare alla Kickboxing da adolescente. Successivamente una breve parentesi di circa un anno nella Lotta Libera e di recente, con pochissima costanza a causa di impegni lavorativi, ho iniziato Brazilian Jiu Jitsu. Non ho velleità agonistiche, ciò che mi preme è cercare di aiutare il movimento italiano a crescere nel modo corretto, in modo da garantirgli una continuità nel tempo.
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Gran parte della mia giornata è dedicata in un modo o nell’altro alle MMA. Senza la passione sarebbe senz’altro un qualcosa di veramente gravoso, ma fortunatamente amo ciò che faccio e, oltre a non pesarmi, per me è davvero un piacere portare avanti questo progetto.
Di quali argomenti ti piace trattare?
Non ho argomenti preferiti. A me piacciono le MMA a 360°. Ovvio che poi per motivi di tempo e di interesse da parte dei nostri lettori, ci concentriamo molto su UFC e MMA italiane.
Di quali odi occuparti?
Odio il gossip in tutte le sue forme. Credo che in tutti questi anni avremo pubblicato giusto una manciata di articoli a riguardo e solo perchè erano notizie davvero troppo curiose. Preferisco che MMA Mania.it rimanga concentrato sull’ambito sportivo fin quando il movimento non sarà davvero maturo.
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
La difficoltà principale fino ad ora è sempre stata quella di andare dagli atleti a chiedere se ci fossero novità da rendere note, incontri in programma ecc. Nonostante io abbia sempre detto a tutti di contattarci per tenerci informati, perchè è umanamente impossibile riuscire a seguire tutti costantemente, è capitato più volte di rimanere all’oscuro da alcuni argomenti. Fortunatamente da ormai diversi mesi questa tendenza è finalmente cambiata e ora molti promoter ed atleti ci contattano per metterci a conoscenza di determinate cose, rilasciarci interviste o dichiarazioni e quant’altro. Il peggio sembra quindi passato!
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Fino ad ora nessuno ci ha mai censurato. Magari ci sono persone che evitano di condividere i nostri articoli che parlano di loro quando ciò che è scritto non è di loro gradimento, ma questo fa parte del gioco. Riguardo all’autocensura, la faccio purtroppo ogni volta in cui sento nominare titoli italiani e titoli internazionali. Purtroppo credo sia il più grande problema del nostro sport. Ci sono atleti che combattono per il “Titolo italiano” o il “Titolo Europeo” e che diventano campioni con incontri di basso livello e altri che per titoli di questo genere non hanno mai combattuto, ma che sono davvero combattenti con la C maiuscola.
I tuoi idoli?
Fare i nomi di alcuni mostri sacri dell’UFC sarebbe abbastanza ovvio e scontato, ma il solo lato sportivo non rende idoli, almeno nella mia testa. E’ dal 2007 che conosco di persona Alessio Sakara, anche se solo nell’ultimo anno circa abbiamo stretto di molto i rapporti, e posso dire che lui per me è veramente un idolo. So quanta passione mette in quello che fa, quanto si impegni nella preparazione dei suoi incontri, quanti sacrifici faccia (e vi assicuro cose davvero impensabili) per rientrare negli 84kg e quanto ami combattere. Detto questo anche a livello sportivo il suo stile mi piace moltissimo. Io preferisco senza dubbio gli striker ai grappler e la tecnica di braccia di Alessio, unita al suo istinto di entrare sempre per combattere senza troppa strategia accettando chiunque gli mettano di fronte, fanno di lui un atleta sempre più raro e che il pubblico segue sempre con grande piacere. Dal lato umano poi, una delle poche persone che mette ancora i valori prima di tutto il resto, spesso anche a discapito di sé stesso, e questo è un aspetto che ammiro davvero molto.
Chi odi?
Nessuno, ma è proprio nella mia natura quella di non provare sentimenti negativi verso qualcuno. Al massimo, quando so di non essere gradito, evito e continuo per la mia strada, ma senza particolari rancori.
Un motto, una frase che ti rappresenti?
“La follia di rischiare tutto per un sogno che nessuno vede tranne te”. E’ un po’ lo spirito con il quale mi sono buttato su questo progetto, nonostante avessi una laurea in economia e fossi quindi indirizzato da tutt’altra parte.
I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
MARCO BIANCHI- Redattore di MMA Mania.it
Chi sei?
Mi chiamo Marco Bianchi e sono il ragazzo che nel 2007, ormai completamente dipendente dalle MMA conosciute per caso diversi anni prima, decise di creare il primo sito italiano che si occupasse esclusivamente di Arti Marziali Miste. Nacque così UFC Mania.it che poi, con l’evolversi del progetto, divenne MMA Mania.it. Sono stato bene o male sempre a contatto con queste discipline. Ho iniziato da bambino col Karate, per poi passare alla Kickboxing da adolescente. Successivamente una breve parentesi di circa un anno nella Lotta Libera e di recente, con pochissima costanza a causa di impegni lavorativi, ho iniziato Brazilian Jiu Jitsu. Non ho velleità agonistiche, ciò che mi preme è cercare di aiutare il movimento italiano a crescere nel modo corretto, in modo da garantirgli una continuità nel tempo.
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Gran parte della mia giornata è dedicata in un modo o nell’altro alle MMA. Senza la passione sarebbe senz’altro un qualcosa di veramente gravoso, ma fortunatamente amo ciò che faccio e, oltre a non pesarmi, per me è davvero un piacere portare avanti questo progetto.
Di quali argomenti ti piace trattare?
Non ho argomenti preferiti. A me piacciono le MMA a 360°. Ovvio che poi per motivi di tempo e di interesse da parte dei nostri lettori, ci concentriamo molto su UFC e MMA italiane.
Di quali odi occuparti?
Odio il gossip in tutte le sue forme. Credo che in tutti questi anni avremo pubblicato giusto una manciata di articoli a riguardo e solo perchè erano notizie davvero troppo curiose. Preferisco che MMA Mania.it rimanga concentrato sull’ambito sportivo fin quando il movimento non sarà davvero maturo.
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
La difficoltà principale fino ad ora è sempre stata quella di andare dagli atleti a chiedere se ci fossero novità da rendere note, incontri in programma ecc. Nonostante io abbia sempre detto a tutti di contattarci per tenerci informati, perchè è umanamente impossibile riuscire a seguire tutti costantemente, è capitato più volte di rimanere all’oscuro da alcuni argomenti. Fortunatamente da ormai diversi mesi questa tendenza è finalmente cambiata e ora molti promoter ed atleti ci contattano per metterci a conoscenza di determinate cose, rilasciarci interviste o dichiarazioni e quant’altro. Il peggio sembra quindi passato!
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Fino ad ora nessuno ci ha mai censurato. Magari ci sono persone che evitano di condividere i nostri articoli che parlano di loro quando ciò che è scritto non è di loro gradimento, ma questo fa parte del gioco. Riguardo all’autocensura, la faccio purtroppo ogni volta in cui sento nominare titoli italiani e titoli internazionali. Purtroppo credo sia il più grande problema del nostro sport. Ci sono atleti che combattono per il “Titolo italiano” o il “Titolo Europeo” e che diventano campioni con incontri di basso livello e altri che per titoli di questo genere non hanno mai combattuto, ma che sono davvero combattenti con la C maiuscola.
I tuoi idoli?
Fare i nomi di alcuni mostri sacri dell’UFC sarebbe abbastanza ovvio e scontato, ma il solo lato sportivo non rende idoli, almeno nella mia testa. E’ dal 2007 che conosco di persona Alessio Sakara, anche se solo nell’ultimo anno circa abbiamo stretto di molto i rapporti, e posso dire che lui per me è veramente un idolo. So quanta passione mette in quello che fa, quanto si impegni nella preparazione dei suoi incontri, quanti sacrifici faccia (e vi assicuro cose davvero impensabili) per rientrare negli 84kg e quanto ami combattere. Detto questo anche a livello sportivo il suo stile mi piace moltissimo. Io preferisco senza dubbio gli striker ai grappler e la tecnica di braccia di Alessio, unita al suo istinto di entrare sempre per combattere senza troppa strategia accettando chiunque gli mettano di fronte, fanno di lui un atleta sempre più raro e che il pubblico segue sempre con grande piacere. Dal lato umano poi, una delle poche persone che mette ancora i valori prima di tutto il resto, spesso anche a discapito di sé stesso, e questo è un aspetto che ammiro davvero molto.
Chi odi?
Nessuno, ma è proprio nella mia natura quella di non provare sentimenti negativi verso qualcuno. Al massimo, quando so di non essere gradito, evito e continuo per la mia strada, ma senza particolari rancori.
Un motto, una frase che ti rappresenti?
“La follia di rischiare tutto per un sogno che nessuno vede tranne te”. E’ un po’ lo spirito con il quale mi sono buttato su questo progetto, nonostante avessi una laurea in economia e fossi quindi indirizzato da tutt’altra parte.
Body Shots!
Talvolta poco compresi, altre volte sottovalutati, i body shots.
La percussione al volto è chiara e comprensibile da tutti. L'effetto è immediato e noto.
I colpi al corpo agiscono spesso con una altrettanto spettacolare differita, tagliando il fiato all'avversario, predisponendo il campo per altri colpi.
Nel complesso indispensabili per qualsiasi fighter. Ci vuole testa... ma anche corpo.
IL VIDEO
La percussione al volto è chiara e comprensibile da tutti. L'effetto è immediato e noto.
I colpi al corpo agiscono spesso con una altrettanto spettacolare differita, tagliando il fiato all'avversario, predisponendo il campo per altri colpi.
Nel complesso indispensabili per qualsiasi fighter. Ci vuole testa... ma anche corpo.
IL VIDEO
giovedì 7 novembre 2013
I Media: Max De Michelis
Ma chi è che ti parla di loro e ti permette di conoscerli?
I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
MAX DE MICHELIS- Redattore di MaxBjj
I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
MAX DE MICHELIS- Redattore di MaxBjj
Chi sei?
Sono Max De Michelis alias maxbjj. Marzialista per necessità e per caso: la necessità di imparare a difendermi e il caso che mi ha posto nella situazione di dovermi difendere. Oggi sono di professione un insegnante di jiu-jitsu brasiliano e grappling, arbitro da competizione e in futuro potrebbe essere anche quello di blogger, considerando il tempo che vi dedico.
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Significa condividere con gli altri la mia passione per il Jiu Jitsu Brasilano, realizzare post che servano a far appassionare a questo sport i neofiti e a far conoscere ai praticanti i molti aspetti che ruotano attorno a questo mondo.
Di quali argomenti ti piace trattare?
Gli argomenti sono diversi e vado a periodi. A volte sono influenzato da fatti di cronaca, altre volte dalla voglia di seguire un mio pensiero o dalla necessità di approfondire un argomento. Mi piace, inoltre, fare ricerca storica, realizzando studi tematici, ad esempio tecnici, o analizzando le strategie dei grandi campioni. Infine, occuparmi di tutto ciò che ruota attorno a questo mondo, comprese le MMA.
Di quali odi occuparti?
Ci sono rubriche che più che odiare non mi appassionano come tenere aggiornato il calendario gare. Così, spesso evito di fare la cronaca delle competizioni con i risultati, il ranking etc. preferendo concentrarmi su aspetti più stimolanti.
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
le difficoltà sono due: politiche ed economiche. Ogni argomento può essere frainteso, usato per innescare delle polemiche a volte sterili, a volte pretestuose, a volte congeniate ad arte. Questo è il rischio che si deve correre quando ci si espone pubblicamente scrivendo di argomenti che coinvolgono altre persone. Per fortuna mi è riconosciuta, credo, anche dai miei critici la sincera passione che mi spinge a scrivere sul blog con correttezza e serietà. Inoltre, occorre tenere presente che mantenere un blog aggiornato senza pubblicità, senza collaboratori è gravoso. Nonostante molti attestati di stima il tentativo di finanziare il blog con raccolta fondi è molto improbo! Ma va bene lo stesso!
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Cerco nel limite del possibile di analizzare tendenze, mode cercando di mantenere una prospettiva distaccata e mai faziosa. Non sono o almeno cerco di non essere un moralista. A volte vesto i panni del pedagogo, data l'età e l'aspetto professorale, che, con mio rammarico mi permettono di calarmi fin troppo bene nella parte. Ma, censurato, nel senso stretto del termine, no. Semmai ho ricevuto solo qualche critica o consiglio.
I tuoi idoli?
Sono molto lontano per formazione ed educazione dal cadere in fascinazioni nei confronti di qualsiasi idolo. Per esperienze e letture mi sono fatto persuaso, come direbbe un personaggio di Camilleri, che nessun essere umano può sopportare il peso di questo titolo. Del resto, storicamente, gli idoli fanno sempre una brutta fine, perché sembrano creati proprio per essere abbattuti: prima o poi tutti cadono dal piedistallo dove sono stati messi. ma se vogliamo intendere i grandi campione che mi ispirano sono: Marcel Garcia, Roger Gracie.
Chi odi?
Il problema è l'oggetto dell'odio. Se per odiare si intende le persone non odio nessuno se invece si intende gli atteggiamenti umani ciò che odio sopra ogni altra cosa è la prevaricazione.
Un motto, una frase che ti rappresenti?
Credo poco a quello che vedo e nulla a quello che sento e prima di credere a quello che leggo approfondisco l'argomento.
Sono Max De Michelis alias maxbjj. Marzialista per necessità e per caso: la necessità di imparare a difendermi e il caso che mi ha posto nella situazione di dovermi difendere. Oggi sono di professione un insegnante di jiu-jitsu brasiliano e grappling, arbitro da competizione e in futuro potrebbe essere anche quello di blogger, considerando il tempo che vi dedico.
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Significa condividere con gli altri la mia passione per il Jiu Jitsu Brasilano, realizzare post che servano a far appassionare a questo sport i neofiti e a far conoscere ai praticanti i molti aspetti che ruotano attorno a questo mondo.
Di quali argomenti ti piace trattare?
Gli argomenti sono diversi e vado a periodi. A volte sono influenzato da fatti di cronaca, altre volte dalla voglia di seguire un mio pensiero o dalla necessità di approfondire un argomento. Mi piace, inoltre, fare ricerca storica, realizzando studi tematici, ad esempio tecnici, o analizzando le strategie dei grandi campioni. Infine, occuparmi di tutto ciò che ruota attorno a questo mondo, comprese le MMA.
Di quali odi occuparti?
Ci sono rubriche che più che odiare non mi appassionano come tenere aggiornato il calendario gare. Così, spesso evito di fare la cronaca delle competizioni con i risultati, il ranking etc. preferendo concentrarmi su aspetti più stimolanti.
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
le difficoltà sono due: politiche ed economiche. Ogni argomento può essere frainteso, usato per innescare delle polemiche a volte sterili, a volte pretestuose, a volte congeniate ad arte. Questo è il rischio che si deve correre quando ci si espone pubblicamente scrivendo di argomenti che coinvolgono altre persone. Per fortuna mi è riconosciuta, credo, anche dai miei critici la sincera passione che mi spinge a scrivere sul blog con correttezza e serietà. Inoltre, occorre tenere presente che mantenere un blog aggiornato senza pubblicità, senza collaboratori è gravoso. Nonostante molti attestati di stima il tentativo di finanziare il blog con raccolta fondi è molto improbo! Ma va bene lo stesso!
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Cerco nel limite del possibile di analizzare tendenze, mode cercando di mantenere una prospettiva distaccata e mai faziosa. Non sono o almeno cerco di non essere un moralista. A volte vesto i panni del pedagogo, data l'età e l'aspetto professorale, che, con mio rammarico mi permettono di calarmi fin troppo bene nella parte. Ma, censurato, nel senso stretto del termine, no. Semmai ho ricevuto solo qualche critica o consiglio.
I tuoi idoli?
Sono molto lontano per formazione ed educazione dal cadere in fascinazioni nei confronti di qualsiasi idolo. Per esperienze e letture mi sono fatto persuaso, come direbbe un personaggio di Camilleri, che nessun essere umano può sopportare il peso di questo titolo. Del resto, storicamente, gli idoli fanno sempre una brutta fine, perché sembrano creati proprio per essere abbattuti: prima o poi tutti cadono dal piedistallo dove sono stati messi. ma se vogliamo intendere i grandi campione che mi ispirano sono: Marcel Garcia, Roger Gracie.
Chi odi?
Il problema è l'oggetto dell'odio. Se per odiare si intende le persone non odio nessuno se invece si intende gli atteggiamenti umani ciò che odio sopra ogni altra cosa è la prevaricazione.
Un motto, una frase che ti rappresenti?
Credo poco a quello che vedo e nulla a quello che sento e prima di credere a quello che leggo approfondisco l'argomento.
mercoledì 6 novembre 2013
I Media: Fabrizio Forconi

I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
FABRIZIO FORCONI- Redattore di MMA Mania.it
Chi sei?
Sono Fabrizio Forconi, un appassionato di MMA e BJJ che ha deciso, nel mio piccolo, di mettersi in gioco per contribuire alla visibilità di questi sport!!!
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Scrivere di MMA, e in particolare per me, fare
interviste a grandi rappresentanti nazionali e internazionali di questa
disciplina significa molto, in primis, come mia crescita personale, poi
cercando di crearne una professionale e poi dare la possibilità a più
persone di reperire informazioni su questo sport, rilegato a pochi blog e
traduzioni da siti internazionali!!!
Di quali argomenti ti piace trattare?
Di quali odi occuparti?
Odio occuparmi, e di fatto non tratto ne personalmente ne come linea editoriale del mio sito, argomenti superflui alla crescita dello sport...polemiche, critiche distruttive, episodi da facinorosi di stadi calcistici e qualsiasi cosa miri ad affossare, per cause assolutamente esterne, la crescita di questo Sport -con la S maiuscola!-
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
Le difficoltà, per adesso, sono solamente quelle
legate alla logistica ed alla comunicazione sui vari social network e
migrarla su cellulare per avere contatti diretti con i vari esponenti
nazionali ed internazionali. Fortunatamente ancora non ho mai trovato
ostruzionismo o egocentrismo da parte di team, maestri o atleti, per
ampliare il giro di informazione a riguardo!
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Ho la fortuna di essere in un sito del quale mi sento un co-creatore, quindi nel il Big Boss ( Marco Bianchi ) ne da solo mi sono mai censurato! Uno degli altri pohi canali di comunicazione, che si occupa anche degli addetti ai lavori è proprio Try to Fight, e avendo avuto la fortuna di essere presente su queste pagine posso dire che no, neanche qui sono stato mai censurato!!
Ho la fortuna di essere in un sito del quale mi sento un co-creatore, quindi nel il Big Boss ( Marco Bianchi ) ne da solo mi sono mai censurato! Uno degli altri pohi canali di comunicazione, che si occupa anche degli addetti ai lavori è proprio Try to Fight, e avendo avuto la fortuna di essere presente su queste pagine posso dire che no, neanche qui sono stato mai censurato!!
I tuoi idoli?
I miei idoli del settore sono molteplici..e tutti non
solo per meriti sportivi..a livello nazionale sono estremamente
affascinato dalla storia e dalla tenacia di Alessio Sakara, sono rapito
dalla costanza di Michele Verginelli, uno dei pionieri del Vale Tudo/MMA
, nonostante il suo essere schivo non lo fa conoscere appieno, nel BJJ
soffro molto il carisma di alcuni personaggi importanti di cui ho
contatti diretti, come i maestri Gianfranco Delli Paoli e Federico Tisi,
poi di Paolo Strazzullo e Francesco Staroccia!! A livello
internazionale mi piacciono tantissimo qelli che combattono mixando
cuore e tecnica..Jim MIller, Diego Sanchez, Cain Velasquez...senza
dimenticare anche idoli del passato, su tutti il pluri-"superficialmente
abusato nelle citazioni", Fedor Emilianenko!....Nel mondo femminile
delle MMA mi divido tra Ronda Rousey e....Arianny Celeste...lo so non è
una fighter, ma gravitando intorno all'ambiente, ci sta sempre bene!!!
Chi odi?
un motto, una frase che ti rappresenti?
Non ho frasi o motti che mi rappresentano, specie in
questo settore, credo però che essere sempre educati e cercare un buon
rapporto con tutti, sia il miglior modo di rappresentare se stessi!!
martedì 5 novembre 2013
I Media: Manolo Macchetta

I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
MANOLO MACCHETTA - Grappling Italia, Italian MMA, MMA Supershow
Chi sei?
Domandone difficile. Non lo so bene nemmeno io :-), mi
limito a una brevissima bio: Il mio nome è Manolo conosciuto come "El
chupacabra" nella scena delle MMA, anche se di penName ne ho avuti
tanti. Sono nato negli anni 70 cresciuto a pane e robottoni giapponesi.
Non trovando nessuna corso principianti della sacra scuola di Hokuto a
Milano,
ho ripiegato sul classico pugilato per poi fare
Jkd e negli ultimi anni iscrivermi (senza frequentare - dato che sono un
genio delle AM :) Brazilian jiu-jitsu.
Scrivo su http://www.grappling-italia.com e sono uno dei gestori della pagina http://www.facebook.com/ItalianMMA a cui dovete iscrivervi se no vi cade il pisello.
se avete Google plus e potete aggiungermi su https://plus.google.com/+ManoloMacchetta
Ultimo, ma solo in termini temporali e il progetto
MMA SupershowMag ... insieme ad Alex, Marco, Roberto, GP, Capo, Kamil e
tanti altri vogliamo creare le basi per un futuro sano delle MMA in
italia... mi sta risucchiando tutte le energie, ma devo dire che avere
un magazine di qualità cosi alta tra le mani mi rende molto fiero di
quello che stiamo facendo... e sapere che il progetto è NO-profit,
creato grazie al supporto dei fan e davvero incredibile....
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Mi
fa molto piacere stare su la notte a scrivere di MMA, Grappling &
Bjj. Mi piace quando qualche ragazzo mi scrive chiedendo informazioni e
dopo qualche mese mi aggiorna dicendo che il bjj è bellissimo. Sono un
vecchio e non ho più velleità sportive, ma sapere di poter accendere la
fiamma della passione a qualcuno, cazzo che soddisfazione.
Di quali argomenti ti piace trattare?
Di quali argomenti ti piace trattare?
mi
piacerebbe molto parlare di di strategie e gameplan. Purtroppo non ne
ho ancora le abilità, e al momento credo nemmeno il pubblico sia pronto.
Mi
piacerebbe parlare anche dei miei successi nel "mental coaching" ma
anche qui, in Italia la cosa non è vista bene e quindi taccio in attesa
di tempi migliori :-|
Di quali odi occuparti?
Tendenzialmente non mi piace parlare troppo di minuterie ( tizio sale di categoria, caio scende...) oppure di argomenti che drenano energie... ci sono articoli in cui matematicamente appaiono dei troll che sono incazzati con il mondo. Oltre a fare male a se stessi inquinanano l'ambiente e quindi quando posso evito certi temi.
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
Nelle MMA siamo tutti esperti maestri, non solo nello sport, ma anche di comunicazione, marketing, grafica, allenamento, alimentazione etc etc - coi risultati che si vedono: Faccio una fatica enorme a raccogliere informazioni. Gente mi trapana le palle per mesi prima di un evento e poi finito quello nemmeno una mail con i risultati.
La scena è
frastagliata e spero che i organi di informazione di settore non
inizino una stupida battaglia all'ultimo lettore sputtanando tutto.
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Ho bannato solo una persona su 23ooo iscritti su Facebook. credo che 3-4 commenti pieni di insulti senza fondamento sono stati tagliati da grappling-italia.com, ma tendenzialmente mi piace fidarmi dei miei lettori perchè so che sotto la pelle del troll ci sono molte persone intelligenti. Ho avuto tante e tante riprove di questo sul sito.
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Ho bannato solo una persona su 23ooo iscritti su Facebook. credo che 3-4 commenti pieni di insulti senza fondamento sono stati tagliati da grappling-italia.com, ma tendenzialmente mi piace fidarmi dei miei lettori perchè so che sotto la pelle del troll ci sono molte persone intelligenti. Ho avuto tante e tante riprove di questo sul sito.
I tuoi idoli?
Idolo non so se è la parola giusta. Atleticamente parlando Gsp, i Diaz, Velasquez, Fedor, Sakuraba, la seconda generazione Gracie e un milione d'altri
mentalmente invece dobbiamo guardare fuori e dire Robert Anthon Wilson, John Grinder, Branson,
musicalmente invece sono un tamarro quindi Gigi D'ag.
musicalmente invece sono un tamarro quindi Gigi D'ag.
Chi odi?
Credo di odiare chi sale con le scarpe sul tatami :-) detto questo non credo di odiare nessun'altra cosa che sia viva.
Ci sono molte teste di cazzo in giro... diciamo che ho poca tolleranza per gli -ismi .
un motto, una frase che ti rappresenti?
mmmhhh....
boooh posso fare un saluto: "Manica di stronzi supportate lo
#sportdelfuturo con MMASupershowMag! il Mag ha stupito anche fighters e
addetti ai lavori all'estero e che potrebbe davvero far la differenza
tra una scena Italiana piccola e marcia e un albero forte e pieno di
frutti."
lunedì 4 novembre 2013
I Media: Andrea Bruni

I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
ANDREA BRUNI - Resposabile di MMA Café e MMA Café blog
Chi sei?
Andrea Bruni, Herb Dean wannabe.
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
A me piace scrivere. A me piace leggere. Mi piace fare informazione, mi piace far pensare. Mi piace analizzare. Mi piace discutere e ragionare. Che l'argomento siano le MMA o una puntata di una serie tv. Scrivere di arti marziali e di sport da combattimento, principalmente di MMA, mi offre la possibilità di incontrare persone, conoscere aspetti, di quel mondo di cui altrimenti sarei estraneo.
Di quali argomenti ti piace trattare?
Ho parzialmente risposto sopra. Mi piacciono gli editoriali, anche se ormai ne scrivo pochi. Di base sulle MMA italiane mi sento vagamente castrato. Ci sono tante notizie che non possono essere date per vari motivi, e giornalisticamente parlando è demotivante soprattutto perché in caso le conseguenze sarebbero fastidiose.
Di quali odi occuparti?
Anche qui ho risposto sopra. Dei resoconti di eventi italiani, anche a cui non ho partecipato come arbitro o come reporter. Ci sarebbero sempre aspetti da trattare sia positivi che negativi, il problema ritornerebbe...alcuni lettori, soprattutto quelli interessati, andrebbero a notare solo i lati negativi, distorcendo l'articolo stesso. Quindi bisognerebbe accennare in modo delicato e quasi impercettibile le eventuali osservazioni negative, per poi scrivere ovvietà sul resto, come fanno tutti, ripetere sempre le stesse cose e limitarsi all'analisi dei match. E' anche vero che dietro alle eventuali pecche visibili esternamente del match making o dell'organizzazione in generale, o dell'andamento degli incontri, ci sono talmente tanti fatti nascosti che mai si verranno a sapere, o che difficilmente potranno essere raccontati in modo pubblico.
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
Leggi sopra. Ma aggiungerei una forma di non professionalità di alcuni e anche una certa forma di intimidazione da parte di altri personaggi. Alcuni di noi, io non ancora fortunatamente in modo diretto ed esplicito, ma hanno subito sia direttamente che indirettamente minacce, più o meno velate, pressioni di vario genere e specie...
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Mi sono censurato più volte. Non mi hanno mai censurato, ma mi è stato chiesto più volte, da diverse persone di non intervistare tizio o caio, o di non fare certe domande a sempronio...Queste richieste le ho sempre moderate, ed in casi particolari, ho accettato non per censura o altro, ma per rispetto e buon senso, non essendo tali richieste "limitanti".
I tuoi idoli?
- Hank Moody, Thomas Magnum e Sheldon Cooper(non per forza in questo ordine).
Chi odi?
i bigotti.
Un motto, una frase che ti rappresenti?
è un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
Andrea Bruni, Herb Dean wannabe.
Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
A me piace scrivere. A me piace leggere. Mi piace fare informazione, mi piace far pensare. Mi piace analizzare. Mi piace discutere e ragionare. Che l'argomento siano le MMA o una puntata di una serie tv. Scrivere di arti marziali e di sport da combattimento, principalmente di MMA, mi offre la possibilità di incontrare persone, conoscere aspetti, di quel mondo di cui altrimenti sarei estraneo.
Di quali argomenti ti piace trattare?
Ho parzialmente risposto sopra. Mi piacciono gli editoriali, anche se ormai ne scrivo pochi. Di base sulle MMA italiane mi sento vagamente castrato. Ci sono tante notizie che non possono essere date per vari motivi, e giornalisticamente parlando è demotivante soprattutto perché in caso le conseguenze sarebbero fastidiose.
Di quali odi occuparti?
Anche qui ho risposto sopra. Dei resoconti di eventi italiani, anche a cui non ho partecipato come arbitro o come reporter. Ci sarebbero sempre aspetti da trattare sia positivi che negativi, il problema ritornerebbe...alcuni lettori, soprattutto quelli interessati, andrebbero a notare solo i lati negativi, distorcendo l'articolo stesso. Quindi bisognerebbe accennare in modo delicato e quasi impercettibile le eventuali osservazioni negative, per poi scrivere ovvietà sul resto, come fanno tutti, ripetere sempre le stesse cose e limitarsi all'analisi dei match. E' anche vero che dietro alle eventuali pecche visibili esternamente del match making o dell'organizzazione in generale, o dell'andamento degli incontri, ci sono talmente tanti fatti nascosti che mai si verranno a sapere, o che difficilmente potranno essere raccontati in modo pubblico.
Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
Leggi sopra. Ma aggiungerei una forma di non professionalità di alcuni e anche una certa forma di intimidazione da parte di altri personaggi. Alcuni di noi, io non ancora fortunatamente in modo diretto ed esplicito, ma hanno subito sia direttamente che indirettamente minacce, più o meno velate, pressioni di vario genere e specie...
Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Mi sono censurato più volte. Non mi hanno mai censurato, ma mi è stato chiesto più volte, da diverse persone di non intervistare tizio o caio, o di non fare certe domande a sempronio...Queste richieste le ho sempre moderate, ed in casi particolari, ho accettato non per censura o altro, ma per rispetto e buon senso, non essendo tali richieste "limitanti".
I tuoi idoli?
- Hank Moody, Thomas Magnum e Sheldon Cooper(non per forza in questo ordine).
Chi odi?
i bigotti.
Un motto, una frase che ti rappresenti?
è un viaggio per viandanti pazienti, un libro.