mercoledì 13 novembre 2013

I Media - Marco Bianchi

Ma chi è che ti parla di loro e ti permette di conoscerli?
I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
 MARCO BIANCHI- Redattore di MMA Mania.it


Chi sei?
Mi chiamo Marco Bianchi e sono il ragazzo che nel 2007, ormai completamente dipendente dalle MMA conosciute per caso diversi anni prima, decise di creare il primo sito italiano che si occupasse esclusivamente di Arti Marziali Miste. Nacque così UFC Mania.it che poi, con l’evolversi del progetto, divenne MMA Mania.it. Sono stato bene o male sempre a contatto con queste discipline. Ho iniziato da bambino col Karate, per poi passare alla Kickboxing da adolescente. Successivamente una breve parentesi di circa un anno nella Lotta Libera e di recente, con pochissima costanza a causa di impegni lavorativi, ho iniziato Brazilian Jiu Jitsu. Non ho velleità agonistiche, ciò che mi preme è cercare di aiutare il movimento italiano a crescere nel modo corretto, in modo da garantirgli una continuità nel tempo.

Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Gran parte della mia giornata è dedicata in un modo o nell’altro alle MMA. Senza la passione sarebbe senz’altro un qualcosa di veramente gravoso, ma fortunatamente amo ciò che faccio e, oltre a non pesarmi, per me è davvero un piacere portare avanti questo progetto.

Di quali argomenti ti piace trattare?
Non ho argomenti preferiti. A me piacciono le MMA a 360°. Ovvio che poi per motivi di tempo e di interesse da parte dei nostri lettori, ci concentriamo molto su UFC e MMA italiane.

Di quali odi occuparti?
Odio il gossip in tutte le sue forme. Credo che in tutti questi anni avremo pubblicato giusto una manciata di articoli a riguardo e solo perchè erano notizie davvero troppo curiose. Preferisco che MMA Mania.it rimanga concentrato sull’ambito sportivo fin quando il movimento non sarà davvero maturo.

Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
La difficoltà principale fino ad ora è sempre stata quella di andare dagli atleti a chiedere se ci fossero novità da rendere note, incontri in programma ecc. Nonostante io abbia sempre detto a tutti di contattarci per tenerci informati, perchè è umanamente impossibile riuscire a seguire tutti costantemente, è capitato più volte di rimanere all’oscuro da alcuni argomenti. Fortunatamente da ormai diversi mesi questa tendenza è finalmente cambiata e ora molti promoter ed atleti ci contattano per metterci a conoscenza di determinate cose, rilasciarci interviste o dichiarazioni e quant’altro. Il peggio sembra quindi passato!

Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Fino ad ora nessuno ci ha mai censurato. Magari ci sono persone che evitano di condividere i nostri articoli che parlano di loro quando ciò che è scritto non è di loro gradimento, ma questo fa parte del gioco. Riguardo all’autocensura, la faccio purtroppo ogni volta in cui sento nominare titoli italiani e titoli internazionali. Purtroppo credo sia il più grande problema del nostro sport. Ci sono atleti che combattono per il “Titolo italiano” o il “Titolo Europeo” e che diventano campioni con incontri di basso livello e altri che per titoli di questo genere non hanno mai combattuto, ma che sono davvero combattenti con la C maiuscola.

I tuoi idoli?
Fare i nomi di alcuni mostri sacri dell’UFC sarebbe abbastanza ovvio e scontato, ma il solo lato sportivo non rende idoli, almeno nella mia testa. E’ dal 2007 che conosco di persona Alessio Sakara, anche se solo nell’ultimo anno circa abbiamo stretto di molto i rapporti, e posso dire che lui per me è veramente un idolo. So quanta passione mette in quello che fa, quanto si impegni nella preparazione dei suoi incontri, quanti sacrifici faccia (e vi assicuro cose davvero impensabili) per rientrare negli 84kg e quanto ami combattere. Detto questo anche a livello sportivo il suo stile mi piace moltissimo. Io preferisco senza dubbio gli striker ai grappler e la tecnica di braccia di Alessio, unita al suo istinto di entrare sempre per combattere senza troppa strategia accettando chiunque gli mettano di fronte, fanno di lui un atleta sempre più raro e che il pubblico segue sempre con grande piacere. Dal lato umano poi, una delle poche persone che mette ancora i valori prima di tutto il resto, spesso anche a discapito di sé stesso, e questo è un aspetto che ammiro davvero molto.

Chi odi?
Nessuno, ma è proprio nella mia natura quella di non provare sentimenti negativi verso qualcuno. Al massimo, quando so di non essere gradito, evito e continuo per la mia strada, ma senza particolari rancori.

Un motto, una frase che ti rappresenti?
“La follia di rischiare tutto per un sogno che nessuno vede tranne te”. E’ un po’ lo spirito con il quale mi sono buttato su questo progetto, nonostante avessi una laurea in economia e fossi quindi indirizzato da tutt’altra parte.