giovedì 7 novembre 2013

I Media: Max De Michelis

Ma chi è che ti parla di loro e ti permette di conoscerli?
I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.
MAX DE MICHELIS- Redattore di MaxBjj

Chi sei?
Sono Max De Michelis alias maxbjj. Marzialista per necessità e per caso: la necessità di imparare a difendermi e il caso che mi ha posto nella situazione di dovermi difendere. Oggi sono di professione un insegnante di jiu-jitsu brasiliano e grappling, arbitro da competizione e in futuro potrebbe essere anche quello di blogger, considerando il tempo che vi dedico.

Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Significa condividere con gli altri la mia passione per il Jiu Jitsu Brasilano, realizzare post che servano a far appassionare a questo sport i neofiti e a far conoscere ai praticanti i molti aspetti che ruotano attorno a questo mondo.

Di quali argomenti ti piace trattare?
Gli argomenti sono diversi e vado a periodi. A volte sono influenzato da fatti di cronaca, altre volte dalla voglia di seguire un mio pensiero o dalla necessità di approfondire un argomento. Mi piace, inoltre, fare ricerca storica, realizzando studi tematici, ad esempio tecnici, o analizzando le strategie dei grandi campioni. Infine, occuparmi di tutto ciò che ruota attorno a questo mondo, comprese le MMA.

Di quali odi occuparti?
Ci sono rubriche che più che odiare non mi appassionano come tenere aggiornato il calendario gare. Così, spesso evito di fare la cronaca delle competizioni con i risultati, il ranking etc. preferendo concentrarmi su aspetti più stimolanti.

Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
le difficoltà sono due: politiche ed economiche. Ogni argomento può essere frainteso, usato per innescare delle polemiche a volte sterili, a volte pretestuose, a volte congeniate ad arte. Questo è il rischio che si deve correre quando ci si espone pubblicamente scrivendo di argomenti che coinvolgono altre persone. Per fortuna mi è riconosciuta, credo, anche dai miei critici la sincera passione che mi spinge a scrivere sul blog con correttezza e serietà. Inoltre, occorre tenere presente che mantenere un blog aggiornato senza pubblicità, senza collaboratori è gravoso. Nonostante molti attestati di stima il tentativo di finanziare il blog con raccolta fondi è molto improbo! Ma va bene lo stesso!

Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Cerco nel limite del possibile di analizzare tendenze, mode cercando di mantenere una prospettiva distaccata e mai faziosa. Non sono o almeno cerco di non essere un moralista. A volte vesto i panni del pedagogo, data l'età e l'aspetto professorale, che, con mio rammarico mi permettono di calarmi fin troppo bene nella parte. Ma, censurato, nel senso stretto del termine, no. Semmai ho ricevuto solo qualche critica o consiglio.

I tuoi idoli?
Sono molto lontano per formazione ed educazione dal cadere in fascinazioni nei confronti di qualsiasi idolo. Per esperienze e letture mi sono fatto persuaso, come direbbe un personaggio di Camilleri, che nessun essere umano può sopportare il peso di questo titolo. Del resto, storicamente, gli idoli fanno sempre una brutta fine, perché sembrano creati proprio per essere abbattuti: prima o poi tutti cadono dal piedistallo dove sono stati messi. ma se vogliamo intendere i grandi campione che mi ispirano sono: Marcel Garcia, Roger Gracie.

Chi odi?
Il problema è l'oggetto dell'odio. Se per odiare si intende le persone non odio nessuno se invece si intende gli atteggiamenti umani ciò che odio sopra ogni altra cosa è la prevaricazione.

Un motto, una frase che ti rappresenti?
Credo poco a quello che vedo e nulla a quello che sento e prima di credere a quello che leggo approfondisco l'argomento.