mercoledì 4 aprile 2012

WTKF - Kung Fu Legend. Quando la tradizione incontra lo sport.

Il tradizionale tatami rialzato in un incontro di Lei Tai
E' stato per me un vero piacere essere presente in forma di "cronista" a questo evento. Prima gara ufficiale della federazione WTKF, la manifestazione Kung Fu Legend si è svolta in clima cortese, sereno, disteso privo di polemiche. Un bel momento per gli stili di Kung Fu tradizionale, che trovano un'ottima piattaforma federale per confrontarsi in ambiti davvero interessanti. Gare di forma, Sanda light, Sanda, Lei Tai.
Girando per il palazzetto dello sport gremito di atleti e spettatori, ho il piacere di imbattermi in tanti appassionati. Spesso atleti che hanno fatto significativi sacrifici e che hanno con le arti marziali cambiato le loro vite forse per sempre. Come Fabio Follo, della Scuola Asia di Napoli diretta dal Sifu Di Benedetto. Fabio ha fatto il suo esordio nel professionismo in questa manifestazione, si è battuto in un match a contatto pieno di Sanda. Contro un avversario più esperto ha perso, ma vedo chiaramente in lui l'orgoglio per ciò che ha fatto, per aver esordito nell'elite del professionismo. Porta ancora i segni sul viso dell'incontro Fabio, ma appaiono un po' come ferite foriere del proprio valore in battaglia. Mi racconta di come sia combiata la sua vita incontrando le arti marziali. Ha perso venti chili, era un accanitissimo fumatore e ha smesso, si è dedicato agli allenamenti giornalmente. Con un suo amico mi spiegano che in palestra hanno trovato un riferimento, un posto di aggregazione umana impareggiabile, un luogo dove andare a cercare anche ristoro per le amarezze di una giornata storta. Non posso rimanere indifferente quando mi paragona la sua scuola di Kung Fu ad una famiglia, si vede che è convinto di ciò che dice e che non sono frasi fatte.
Gare di Forma
Incontro, tra gli altri, Jessica Mongiello alla sua seconda competizione di Lei Tai, nuovo regolamento a contatto controllato e con casco con grata che si svolge in maniera molto simile alle MMA-light con la differenza sostanziale che non è permesso colpire a terra e si può lottare al suolo per venti secondi.
Jessica si allena da circa un anno e mezzo nel Kung Fu e si era iscritta ad un corso anche per cercare qualche piccola sicurezza nella difesa personale. Vederla combattere in un regolamento così duro e completto mi ha fatto capire ancora una volta l'importanza della pratica sulla teoria. Al di là del fare o meno gare un banco di prova come il combattere su un regolamento del genere è sicuramente probante per ciò che riguarda le nostre capacità reali di applicare le arti marziali contro chi, a tutti i costi, non vuole farci applicare le tecniche.
Veniva da una prima gara che l'aveva delusa, Jessica, era stata finalizzata presto con una ghigliottina. Ha deciso di provare ancora e forse ancora incredula, mentre la intervisto, è la vincitrice. E' una ragazza normale che ha incontrato il combattimento per caso e che non si sarebbe mai immaginata di iniziare a combattere a trent'anni. Ringrazia il suo Sifu, Fabio Sbarbaro, che l'ha preparata impeccabilmente e che nel suo match si è sgolato per sostenerla, ringrazia i suoi compagni di allenamento. Non a caso la squadra capitanata da Sifu Sbarbaro ha fatto man bassa di tante competizioni dell'evento raggiungendo un numero importante di medaglie.
Per la prima volta nella mia vita mi trovo come spettatore nelle gare di Forma. Che dire... belle, eleganti, non fanno altro che rafforzare la mia convinzione che le forme vanno lasciate a chi le apprezza, a chi le studia avidamente, a chi si lambicca il cervello per dare una verosimiglianza all'interpretazione. Le forme come strumento didattico sono forse un fallimento, come mezzo di confronto per gli appassionati, per ricercatori di queste sono uno spettacolo. Ho visto ragazzi, ragazze, adulti, mettere nella forma un'intensa passione, destreggiarsi col piglio dello studioso che, in questo caso con i movimenti, spiega la sua analisi storica, tattica e tecnica alla commissione.
Ottima l'idea di non permettere agli atleti nessun atteggiamento acrobatico o da Wushu moderno, così da favorire l'esecuzione tradizionale delle forme.
Sifu Fabio Sbarbaro e Jessica Mongiello
Belli anche i match del Sanda light, anche se devo registrare qualche eccesso di contatto che ha portato a ritiri dalla gara. Talvotla gli atleti sono stati lasciati troppo liberi di far evolvere da soli il livello del confronto, ma, devo onestamente dire, questa sembra una tendenza ormai generalizzata agli eventi cosiddetti a contatto leggere. Nonostante questo tanto agonismo in campo e un buon livello tecnico e, come per tutta la manifestazion Kung Fu Legend, un clima sereno e cordiale coronato da abbracci e manifestazioni di stima reciproca degli atleti a fine match
Incontro vari atleti che mi comunicano la loro gratitudine a Sifu Alessandro Colonnese per aver organizzato un evento decisamente riuscito.
Da spettatore e studioso devo riconoscere che è stato un piacere vedere atleti destreggiarsi anche con le movenze tipiche del Kung Fu tradizionale in confronti agonistici spesso molto completi e duri.