lunedì 9 dicembre 2013

I Media - Cristian Gosti

Ma chi è che ti parla di loro e ti permette di conoscerli?
I Media di settore, pochi, audaci, quasi sempre senza profitto e non per questo esenti da grattacapi.
Viaggio alla scoperta delle persone che ruotano attorno all'informazione circa le MMA e le arti marziali in genere.
Per una volta non scriveranno domande ma risposte.

CRISTIAN GOSTI- Redattore ed Editore di Kung Fu Life

Chi sei?
Mi chiamo Cristian Gosti, sono un 40enne che pratica arti marziali cinesi da quando di anni ne aveva 15. Mi sono avvicinato al Kung Fu, come molti ragazzi fanno tutt’oggi, dopo essere caduto in quella trappola costituita da Bruce Lee e i suoi film. Dopo aver visto e rivisto i nunchaku passare da una mano all’altra di Bruce tanto velocemente da non riuscire a seguirli con gli occhi e dopo aver imparato a memoria tutte le scene di lotta della famosa pagoda ho lasciato il calcio ed il baseball, che praticavo a discreti livelli, per intraprendere la mia nuova carriera marziale. Un percorso che in 25 anni mi ha visto praticante, agonista, insegnate e anche “editore” di Kung Fu Life.

Cosa significa per te scrivere della disciplina che ami?
Significa trasformare una passione in un viaggio, che si propone come meta la diffusione delle arti marziali cinesi in Italia. Significa anche molto impegno. La ricerca di nuove idee di promozione delle arti marziali cinesi, di notizie che possano essere di utilità per i praticanti, o la stesura di un post al giorno e dei diversi articoli del magazine, così come la coordinazione del team di Kung Fu Life richiedono un notevole dispendio di energia. Ma quando si fa ciò che si ama anche la fatica diventa un piacere.

Di quali argomenti ti piace trattare?
Personalmente amo approfondire il settore che potrei definire “dell’energia”. Gli argomenti relativi alla filosofia delle arti marziali cinesi, non solo da un punto di vista storico, ma anche con uno sguardo più attuale, trattando di aspetti culturali, psicologici, motivazionali. Mi piace studiare la natura umana, al fine di comprenderla, perché in fondo le arti marziali sono un’espressione dell’istinto.

Di quali odi occuparti?
Non ci sono argomenti che odio. Sicuramente ci sono tematiche che, in accordo con la redazione di Kung Fu Life, evitiamo, come ad esempio gli articoli che tendono ad idolatrare i “personaggi” del panorama del Kung Fu italiano.

Quali sono le difficoltà nel fare informazione di settore?
La mentalità. Il mondo del Kung Fu in Italia è ancora troppo condizionato dal desiderio di celebrità, di essere riconosciuti come “i più bravi”, “gli unici investiti del titolo di maestri del dato stile”, “i soli che il super maestro cinese ha autorizzato ad insegnare”. Questo atteggiamento crea una barriera, che più o meno inconsciamente, favorisce la disgregazione del settore a discapito di un’apertura di cui invece ci sarebbe 
bisogno, al fine di facilitare la diffusione di discipline che in Italia sono chiuse dai soliti “sport ricchi”.

Ti sei, o ti hanno, mai censurato?
Censura è sinonimo di controllo e si oppone all’idea di libertà di pensiero, cioè a quell’apertura appena citata. Sono fermamente convinto che ognuno di noi deve godere del diritto di esprimersi, l’importante è farlo nel rispetto degli altri. In questo senso sono attento alla forma con la quale i concetti sono espressi nei nostri articoli, però anche sul nostro sito è scritto che ci piace essere schietti.

I tuoi idoli?
Troppo facile dire Bruce Lee. In verità non ho idoli. Più che delle persone sono un fan delle mentalità. Mi piacciono le persone che credono in ciò che fanno e si spendono senza sconti per i loro obiettivi. Bruce sicuramente rientra in questa categoria, ma non è l’unico. Esistono diverse persone non famose che hanno contribuito alla mia formazione con la loro personalità.

Chi odi?
Assolutamente nessuno. L’odio è un boomerang e ritorna sempre a chi lo lancia. Odiare significa avere paura o sentirsi mancanti. Cerco sempre di guardare oltre la facciata e comprendere la natura dei comportamenti. Poi è naturale che non si può essere simpatici a tutti.

Un motto, una frase che ti rappresenti?
È tutto … Qi. È la rivisitazione della frase “è tutto qui” e vuole intendere che tutto è energia. Comprendere tale principio così distante dalla cultura occidentale cambia lo sguardo con il quale si osserva il mondo.