giovedì 28 marzo 2013

STORM 3 - Tutti travolti dalla tempesta di emozioni!

Dopo quattro giorni di estenuante ricerca mi devo arrendere.
Il quaderno che avevo portato allo STORM e dove avevo preso nota di dettagli tecnici, emozioni, tecniche notevoli degli incontri, particolari d'atmosfera e aneliti del pubblico è stato irrimediabilmente smarrito.
A nulla sono valse disperate ricerche, flessioni in anfratti misteriosi della casa, invocazioni sacrileghe o altro.
Fortunatamente qualcos'altro è stato scritto ed è rimasto. E' stata scritta una bella pagina delle MMA capitoline e Italiane, e il caduco supporto cartaceo può ben essere sopperito dalla memoria delle gesta dei partecipanti ad una serata da consegnare agli annali.
Gli atleti hanno dato tutti, e veramente tutti, prova di gran cuore, di essere palpabilmente emozionati, di essere coinvolti e, credo massima soddisfazione per gli organizzatori, di essere emozionati perché consci di stare su un grande palcoscenico.
Ad orchestrare i protagonisti, l'impeccabile team di Andrea Bruni, arbitro GAMMA, composto dallo stesso Andrea in qualità di arbitro centrale.
Aprono la serata i semi-pro:
Marco Zanetti e Marco Simone, contrapposti in una bella sfida che è partita con degli spettacolari high kick di Marco Simone che non sono bastati però ad arginare il completo game plan di Marco Zanetti che alla fine si impone.
Eleonora Tassinari vince il Bonus Try To Fight sub of the night!
Massimo Sabeddu e Antonio Carbonara, il primo, stoico, ha saputo resistere a tutti gli attacchi del suo avversario, il talentuoso Carbonara di cui certamente sentiremo parlare. I due ci regalano un bellissimo match, certamente uno dei papabili come match della serata, nel quale Carbonara esce vincitore.
Seguono Leonardo Nesci contro Marlon Osorio che si scambiano una grande quantità di colpi, particolarmente a parete, usando in lungo e in largo la gabbia come due esperienziati professionisti. L'atleta di casa, Nesci, vincerà alla lunga il confronto col suo rivale.
Emozionate poi il Match di Fabrizio Paladino contro Vittorio Marotta, rematch del Ronin, che vede Paladino vincere sfruttando delle qualità lottatorie fuori dal comune contro il determinato Marotta che resiste comunque alle cariche del suo avversario. Marotta, sebbene sconfitto, si è contraddistinto per un atteggiamento sportivo e di grande rispetto per il suo forte avversario che lo rende persona positiva per ogni serata di qualità
Entrano poi i due ragazzi che hanno vinto il bonus Try To Fight per il Match della serata, Carlo Pedersoli contrapposto a Tommaso Daffinà. Match che ha esaltato il pubblico, che è stato sul punto di chiudersi per ben tre volte e nel complesso ha messo in luce quanto possa essere spettacolare un match in cui un eccellente ground'n pound connesso ad una ricerca della sottomissione siano il leit motiv.
Paladino e Marotta
Francesco Trentin e Lorenzo Sorge Pasqui chiudono l'undercard, match fortemente tattico in cui entrambe gli atleti sono ben decisi a far valere i rispettivi punti di forza. La spunterà il grappler Pasqui che alla lunga imporrà il ritmo.

Parte con due donne, evento unico in Italia, la main card:
Eleonora Tassinari vs Eleonora Serafini. La coraggiosissima Serafini, che parte provando una fitta rete di pugni, non può nulla contro una Tassinari determinata a chiudere subito i giochi. Detto, fatto, la Tassinari incastra un velenoso mata leao che per la rapidità di esecuzione e per l'abilità nel procacciarselo, conquista il bonus Try To Fight di sub della serata.
Fabrizio Caliò contro Francesco Amendolagine. Il pugliese Amendolagine trova all'angolo il suo fido coach Paolo Girone, che rischiava di saltare l'evento a causa di una brutta influenza. Rincuorato, parte con l'aggressività che è il suo marchio di fabbrica. Sulla sua strada trova l'abilità nel ground fighting di Fabrizio Caliò che finisce addirittura in monta e vine fermato dalla fine del round. Fermato dal medico, Caliò, perde con il suo avversario, e amico nella vita, Amendolagine che al suo debutto da Pro ha dato una grande prova di sé e si avvia ad essere una presenza fissa dei Main Event di MMA.
Mohamed Anoir e Sebastiano Ragusa danno poi vita ad un match di tutto cuore. Continui scambi, atleti esausti, rovesciamenti di fronte, confronto totale. Il cuore di Sebastiano Ragusa però trova qualche battito in più, tanto da fargli concludere il match, a poco dalla fine, con un mata leao. Emozionato Ragusa, scoppia in lacrime, ricordando a tutti perché è così bello questo sport.
Fabrizio Caliò, medicato, accanto all'amico commosso per la vittoria, Ragusa.


Chiudono la serata Alessio Di Chirico e Daniele D'angelo. Il coraggioso barese D'angelo non può nulla contro di Chirico che si conferma ancora una volta l'uomo da battere e un fighter di grande prestigio. Dopo poco, Di Chirico, proietta il suo avversario, lo monta e fa partire dei pugni di una precisione e di una forza disarmante, contro i quali non può nulla nemmeno il roccioso D'angelo a cui comunque va il plauso di aver accettato questo match contro una promessa ormai prossima alla solida realtà delle MMA italiane. Ad Alessio Di Chirico va il bonus Try To Fight del KO della serata.

Lo STORM si conferma manifestazione di grande prestigio, circuito vivido, ricco sempre di novità e di atleti altamente professionali. La grande qualità messa in campo è dimostrata dall'assoluta pulizia di linguaggio di tutti gli astanti, dalla notevole sportività di tutti gli atleti e allenatori, dai sorrisi pre e post match, dall'entusiasmo del pubblico che è accorso numeroso ed è rimasto travolto dalla tempesta di emozioni.

lunedì 25 marzo 2013

Intervista a Simone Cicalone

Quando vi gustate un promo, un video di un incontro, degli highlights magari non lo sapete ma ci sono dietro le sue mani, quelle di Simone in arte Simone Cicalone.
Allo STORM del sabato trascorso, mi sono personalmente complimentato con lui, perché riesce sempre a fare un montaggio di ottima qualità e dei video promozionali avvincenti.
Persona simpatica e disponibile, grande appassionato di sport di combattimento. Andiamo alla scoperta di Simone, uno di quelli che se non ci fosse non ci sarebbe nemmeno l'atleta, l'evento, il ring. Le cose esistono perché qualcuno le racconta o, in questo caso, le riprende.

-Ciao Simone, presentati agli amici di Try To Fight! che non dovessero conoscerti. Chi sei, da dove vieni, cosa fai, esperienze "marziali"...
Simone, 40 anni, appassionato da sempre di sport da combattimento e tecnologia, lavoro nel commercio e vengo da Roma città alla quale spesso per esigenze di lavoro cercano di strapparmi
Ho iniziato in tenera età a praticare il Kung Fu avevo circa 12 anni ed era il periodo dei film di Bruce Lee successivamente sull'onda della novità sono passato alla kick boxing dove tra il 1990 e ed il 1995 ho attraversato la mia fase agonistica per poi approdare al Pugilato

- In cosa consiste il tuo impegno di videomaker? Quali eventi hai seguito e soprattutto come hai cominciato?
Io ho iniziato a fare le prime riprese non da videomaker ma da semplice appassionato di sport da combattimento, un giorno andando ad un incontro di pugilato mi sono portato dietro la classica videocamera delle vacanze giusto per riprendere qualche frammento dell'evento per uso personale e incontrando alcuni amici a bordo ring mi sono messo a riprendere quasi tutti i round, alla fine mi sono rivisto il tutto ed ho deciso di montare tutte le riprese in un unico filmato e da quel giorno evento dopo evento ho cercato sempre di fare qualcosa in più
Ho seguito molti eventi di pugilato qui a Roma, spesso con l'organizzatore Davide Buccioni della BBT, ma anche con altre organizzazioni la Round Zero di Luca Ferrara, altri eventi di pugilato e kick boxing organizzati da Riccardo Lecca e adesso sto collaborando con il team dell' Hung Mun Studio Fabio Ciolli e Riccardo Carfagna per gli eventi Storm e per il passato White Collar

Mi sono anche cimentato in alcune video interviste ad atleti ed organizzatori e qualche piccolo spot per palestra di pugilato e arti marziali

- Quali sono le differenze tra un montaggio e relative riprese tra un match di Boxe e uno di MMA?
Tra montaggio e riprese delle due tipologie di evento vi sono enormi differenze, sicuramente la prima è la struttura che ospita i due atleti, fare riprese con la gabbia davanti non è facile mentre con il ring spesso si riesce anche a riprendere attraverso le corde o comunque a trovarsi facilmente su un angolo libero, con la gabbia è tutto molto difficile poiché se non si riesce ad arrivare in cima alla gabbia le riprese attraverso la rete sono molto difficile ed in ogni caso anche una volta sopra la gabbia le riprese sono più difficili si per la posizione che per l'inclinazione che si da alle stesse
In fase di montaggio per l'evento Storm stiamo lavorando con due telecamere professionali sopra la gabbia, una Gopro 3 ed una videocamera mobile ed in fase di montaggio la difficoltà maggiore è quella di alternare le riprese in modo da offrire allo spettatore una panoramica completa e non un effetto di ripresa claustrofobica fatta dall'alto


- Quale è stata la tua soddisfazione maggiore nel campo delle riprese?
Ogni incontro che riprendo è sempre una soddisfazione per me, ma la cosa migliore che mi fa andare avanti anche affrontando di tasca mia costi notevoli è il feedback che arriva dalle persone, sia gli atleti che il pubblico si congratulano con me e mi ringraziano per il lavoro svolto, sapere che dopo ogni evento ricevo tantissimi messaggi per sapere quando verranno pubblicati gli incontri è uno stimolo a continuare e fare sempre meglio, sicuramente per crescere arrivati a questo punto mi dovrò cercare qualche sponsor che mi permetta di salire di livello e prendere dei collaboratori per gli eventi che mi permettano di coordinare le riprese


- Chi sono i tuoi amici e gli atleti che stimi di più?
Gli atleti che stimo di più sono quelli che non mollano, quelli che vanno a combattere ovunque e con chiunque, quelli che se anche perdono sorridono e abbracciano l'avversario, quelli che se non si allenano si sentono persi e quelli che dopo un match non hanno più la forza nemmeno per dormire
Uno dei primi match importanti che ho visto dal vivo fu Ramon Dekkers vs Djibli ancora lo ricordo era il Palasharp di Milano nel 1994 e rimasi colpito oltre che ovviamente da Dekkers dalla quantità di pubblico e l'entusiasmo che c'era, prima avevo visto solo incontri nella capitale ma con atleti locali
Sono rimasto incredibilmente colpito dall'entusiasmo che ho visto durante l'evento Storm, sia i professionisti che i semi pro erano veramente motivati, attivi e capaci e dietro questa immagine c'erano ragazzi e ragazze amichevoli pronti a bersi una birra subito dopo il match ed abbracciare e salutare amici, avversari e tutto il pubblico

- Ti alleni in qualche disciplina di combattimento attualmente?
Al momento pratico pugilato presso la Fiermonte boxe di Roma, dove ogni tanto da amatori incrociamo anche i guanti, per me gli sport da combattimento hanno sempre rappresentato una parte importante del mio percorso di vita, insegnanti capaci e validi compagni hanno sempre fatto si che l'educazione ed il rispetto fossero la base di tutto ed è anche per questo ci tengo particolarmente a ricordare che le palestre di sport da combattimento sono sempre state luogo deputato all'educazione ed al rispetto di se stessi e del prossimo, luoghi ove si entrava ragazzini e si usciva uomini

- Chi desideri ringraziare per il tuo percorso?
 Per il mio percorso di videomaker sportivo, desidero ringraziare tutti coloro che hanno creduto in me, sia organizzatori che atleti che hanno messo la materia prima ma in particolare la mia ragazza Evelina anche lei appassionata di sport da combattimento che oltre a seguirmi in tutti gli eventi mi ha sempre fatto da assistente sia nelle riprese che nella gestione delle attrezzature e mi ha sempre fatto da prima spettatrice per i miei prodotti finali muovendo critiche o complimenti in base alla sua analisi

- Chi volesse contattarti, come può fare? quali sono i tuoi recapiti?
Chiunque volesse contattarmi puoi scrivermi una email all'indirizzo cicalone@scuoladibotte.com garantisco una risposta a tutti, potete anche seguire le mie pubblicazioni sul sito scuoladibotte.com, sul mio canale Youtube e aggiungermi su Facebook cercando Cicalone Simone

sabato 23 marzo 2013

Storm FC 3 - Il sipario si apre.

Oggi si sono ufficialmente aperti i giochi dello Storm FC 3. Nel lussuoso complesso del Real Sporting Club hanno avuto luogo le operazioni di peso, piccolo briefing arbitrale e conferenza stampa.
Nessuno degli atleti si è presentato fuori peso, dato che denota una grande professionalità tanto per gli atleti stessi quanto per gli organizzatori che hanno saputo selezionarli.

Di seguito è partita la conferenza stampa, in un clima molto professionale in cui il più emozionato e balbettante... sono stato proprio io! Tutti gli atleti erano molto concentrati ma nient'affatto tesi anche di fronte ad un'accoglienza così professionale e fastosa, non si sono scomposti nel rispondere alle domande mie e di Andrea Bruni di MMA Cafè.

Nell'ambito della main card Francesco Amendolagine si è dichiarato preoccupato per le voci circa la probabile assenza del suo coach, Paolo Girone, colpito da una pesante influenza. Francesco stesso, con una breaking news, ha annunciato che quasi certamente Paolo riuscirà ad essere presente al suo angolo nonostante il malanno.

Alessio Di Chirico, alla domanda su quale bonus dei tre messi a disposizione gli piacerebbe vincere (bonus TryToFight! miglior sub, miglior KO, miglior match) ha risposto mostrando la sua concentrazione e determinazione: per il romano l'importante sarà vincere, il come e le poste in gioco saranno per lui irrilevanti.

Molto contento della prova che è stato chiamato a fare Daniele D'angelo.
D'angelo ha accettato di sostituire l'atleta precedentemente chiamato e poi infortunatosi e nonostante si confronti con un avversario molto più giovane si sente nel pieno della sfida, onorato e felice di dare il meglio.

Personalmente mi è sfuggita una domanda a Fabrizio Calio che vedrò di contattare nel post match.

Il sipario si è così aperto nel più professionale dei modi, domani si dà fuoco alle polveri, tutto pronto per una grande serata di sport, una grande serata di Arti Marziali Miste.




mercoledì 13 marzo 2013

La saggezza di Inosanto

Personalmente ritengo che Dan Inostanto sia una delle figure più importanti del 1900 marzialmente parlando.
Qui una piccola parte del suo pensiero posto sotto forma di domande a se stesso.
Lo spessore umano e marziale si fondono creando il Maestro che tutti conosciamo.

Che cosa è l'apprendimento?
Un viaggio e un processo, non una destinazione o una conclusione

Che cosa è un istruttore?
Una guida, non una guardia o un dittatore

Che cosa è lo scoprire?
Un processo costante che consiste nel porre domande alle risposte, e non risposte alle domande

Qual è l'obiettivo?
Aprire la mente così da poter "essere", non qualcosa da fare per l'obiettivo stesso

Qual è la prova?
Essere e divenire non semplicemente ricordare e rivedere

Come insegniamo?
Individualmente, non con lezioni, non stili, non sistemi, metodi o tecniche.

Che cosa è la scuola?
Qualunque cosa scegliamo di fare

Dove è la scuola?
Ovunque, non in quattro mura della classe, ovunque siamo.

domenica 10 marzo 2013

STORM 3

Nell'esclusivo HeadQuarter dell'Hung Mun si terrà sabato 23 marzo, la terza edizione dello STORM.
Ambiente intimo e confortevole, l' Hung Mun Studio conterrà 200 appassionati spettatori, scelta operata per garantire a tutti comidità e ottima visuale. Il posto più lontano dalla gabbia è a 9 metri.

Con 12 incontri, si preannuncia una serata ricca di emozioni, si iniziera alle ore 19:00 con gli incontri di undercard per seguire alle 20:30 con gli incontri di main card.
Tra i partecipanti dell'undercard si contano numerosi titolati Figmma (Federazione Italiana Grappling & MMA)

Garanzia di qualità e della riuscita dello STORM i successi del Ronin, evento ormai storico delle MMA nazionali. Gli stessi creatori del Ronin si sono posti un obiettivo ancora più ambizioso e difficile: creare per la prima volta un vero e proprio circuito organizzato, studiato per essere sinonimo di professionalità.

Gli standard organizzativi saranno di livello internazionale grazie anche al prezioso apporto di Lorenzo Borgomeo, forte delle sue esperienze negli USA.
Saranno disputati incontri con il reoglamento internazionale (Unifed Rules) e con le categorie di peso internazioli.

Per la prima volta verrà formato un Ranking con la conseguente creazione di Title Shot e di Title Contenders. Lo STORM 3 sarà seguito, con una selezione dei migliori incontri, da RAI SPORT.

Come nei più prestigiosi eventi, e cosa non di prassi in Italia, verrano messi per gli atelti dei premi, Bonus Try To Fight!, per la miglior sottomissione, per il miglior KO e per il miglior incontro. I Bonus saranno offerti e conferiti da Try To Fight!

Try To Fight è orgoglioso di presenziare a questo evento che sembra essere un passaggio al livello successivo per quello che riguarda la produzione di eventi di MMA.

Gli ultimi biglietti disponibili possono essere acquistati online all'indirizzo www.storm_fc.eventbrite.com

FIGHT CARD
 

Main Card
Alessio Di Chirico vs Daniele D'Angelo 84 kili Middleweight
Mohamed Anoir vs Dario Pierpaoli 77 kili Welterweight
Eleonora Serafini vs Eleonora Tassinari 57 kili Flyweight
Francesco Di Chiara vs Ale Corrao 61 kili bantamweight
Francesco Amendolagine vs Fabrizio Caliò 70 kili Lightweight
 

Under Card
Leonardo Nesci vs Marlon Osorio 70 kili Lightweight
Francesco Trentin vs Danilo Zuccalà 77 kili Welterweight
Antonio Carbonara vs Massimo Sabeddu 61 kili Bantamweight
Marco Simone vs Marco Zanetti 66 kili Featherweight
Carlo Pedersoli vs Daniele Daffinà 84 kili Middleweight
Fabrizio Paladino vs Michele Di Marzio 84 kili Middleweight
Matteo Martucci vs Daniel Lestini 70 kili Lightweight 




venerdì 8 marzo 2013

Intervista ad Andrea Rollo

Il kali (arnis o escrima che dir si voglia) è un'ottima cartina tornasole della mia idea sulla bipartizione delle arti marziali: da una parte i supereroi impavidi, dall'altra persone che non hanno mai neanche provato a giocare col combattimento. In questo caso pure abbiamo i due "eccessi": da una parte i Dog Brothers che si menano con tutto quello che gli capita in mano e continuando il combattimento con o senza armi o a terra, dall'altra il praticante, magari pure istruttore, che sto benedetto bastone non lo ha mai usato davvero.
Perso in drill dai nomi esotici e nella rassicurante collaboratività non combatterà mai... mentre dall'altra parte i Dog Brothers si sono anche presi a lamate. Sono strani i marzialisti...
Più di 60 match all'attivo, innumerevoli titoli e riconoscimenti, campione mondiale (conquistato nelle filippine!!!), atleta vittorioso in diversi regolamenti di Kali, Andrea Rollo è il nostro campione, l'italiano da esportazione del Kali (arnis, escrima). Molti praticanti dello stick fighting (stick drilling???) purtroppo non lo conosceranno e questo farà capire loro come sono distanti, come sono chiusi, come sono inattuali.

Andrea si racconta in una lunga e difficile intervista per Try To Fight!


- Ciao Andrea presentati agli amici di try to fight che non dovessero conoscerti. Esordi, esperienze, gavetta...
Ciao a tutti gli amici di try to fight, sono Andrea Rollo, pluricampione mondiale di kali (arte marziale filippina anche conosciuta con i nomi arnis o eskrima). Ho 30 anni, sono leccese ma abito a Roma ormai da 7 anni. Ho iniziato la pratica agonistica di sport da combattimento e arti marziali da adolescente: pugilato e kickboxing a Lecce, muay-thai, submission wrestling e kali – sistema Inosanto Lacoste- a Torino. Giunto a Roma ho conosciuto i fratelli Jorge e Aurtenciano Miranda, con i quali ho intrapreso lo studio del proprio sistema di famiglia, il Kali Istukada Miranda System, uno stile di Kali originario di Mindanao, sud Filippine. Dopo tanta gavetta il primo risultato importante a livello agonistico è arrivato nel 2007 quando ho vinto il titolo di Campione Italiano “PCKEAM”, seguito l’anno successivo dalla premiazione quale “Miglior atleta” di Mangdirigma Italia. 

 -Andiamo subito al vivo: Campione del Mondo di Escrima... come e con quali sacrifici hai conseguito questo titolo?
Vincere il primo mondiale nel 2008 nella madrepatria di questo sport è stata un emozione indescrivibile proprio per aver valorizzato tutti i sacrifici sostenuti nei mesi precedenti per raggiungere tale obiettivo. Parlo di lunghi allenamenti all’aperto nelle ore più calde della giornata per abituare il corpo e la mente al clima tropicale delle Isole Filippine, di ore trascorse a colpire un copertone per aumentare la potenza dei colpi, di cui ne sono testimonianza numerose vesciche alle mani e molti bastoni spezzati, parlo di serate con gli amici annullate per la stanchezza o per l’allenamento del mattino successivo, di una dieta senza eccessi e soprattutto di tantissimo sparring, con lividi annessi. Nel 2011, invece, l’emozione è stata doppia… per essere riuscito a conquistare il titolo anche in una categoria di peso superiore!

  - Si può diventare bravi nel kali/escrima senza fare sparring?
Si può SUPPORRE di essere bravi. Mi spiego meglio facendo un esempio: immaginiamo un pugile che da 20 anni si allena al sacco, alla pera, salta la corda, fa circuiti di potenziamento e passate ai colpitori ma non è mai salito sul quadrato. Probabilmente si muoverà bene, fluido e veloce ed è possibile supporre che sia bravo; ma senza essersi mai confrontato con nessun altro pugile non è possibile esserne certi.

 - facciamo la stessa domanda ma con un interessante cambio di prospettiva (puro agonismo): si può avere la pretesa di insegnare kali/escrima senza avere mai preso parte a gare, tornei?
 Purtroppo molti lo fanno, è una questione di business. Mi dispiace ammetterlo ma oggigiorno per insegnare non serve l’esperienza, basta “acquistare” un diploma o addirittura autonominarsi maestro o grandmaster! E una volta diventato istruttore non si combatte per paura della sconfitta e la conseguente perdita di fiducia da parte degli allievi nelle proprie capacità. 

- Andrea spiegaci come si può organizzare uno sparring sicuro di escrima e cosa dobbiamo curare perché questo non sia inutile.
Per poter combattere in sicurezza è necessario indossare le protezioni adeguate: guanti, conchiglia, paradenti, caschetto con protezione alla gola (indispensabile ma spesso incautamente trascurata) e preferibilmente un bastone imbottito, che consente una maggiore libertà di movimento rispetto alla ormai obsoleta e goffa armatura impiegata con i bastoni di rattan. Per far si che sia utile è fondamentale curare la tecnica: le schivate, le parate, le finte, la precisione dei colpi, il tempismo e la distanza di combattimento. Questi vari aspetti dello stickfighting così come del combattimento di coltello possono essere sviluppati in palestra attraverso uno sparring graduale che preveda condizioni di difficoltà crescenti, ad esempio combattendo solo dalla lunga distanza, colpendo esclusivamente un determinato bersaglio (testa, cuore, ecc.), permettendo ad uno dei due atleti di difendersi e schivare ma non di attaccare, ecc.  

- Cosa ne pensi del lato disarmato delle arti marziali filippine?
 Penso che la codifica di molti sistemi di arti marziali filippine, intrapresa negli ultimi decenni per agevolarne l’apprendimento, ha purtroppo offuscato uno dei principi cardine di tali metodi di lotta e cioè la trasferibilità di quanto appreso nel combattimento armato al corpo a corpo. In altre parole, secondo tale principio una QUALSIASI tecnica effettuata con un’arma sia essa un bastone, un coltello o altro può essere applicata nel combattimento a mani nude. Scindere questi due aspetti , trattandoli spesso come discipline separate insegnate in orari e giorni diversi, rende meno immediato l’interiorizzazione di tale principio.

- Ti presento un mio punto di vista, vediamo cosa ne pensi: se ogni tecnica ha alla base dei principi che le permettono di essere applicata utilizzando una qualsiasi arma, l’ostentazione della capacità di maneggiare armi diverse e diverse combinazioni (Bastone, coltello, doppio bastone, bastone e coltello, spada e coltello, palm stick, machete) serve a sopperire all’abitudine diffusa di non confrontarsi?
Beh..è sicuramente un’ipotesi interessante! Probabilmente in una palestra di discipline da combattimento in cui non si combatte c’è bisogno di stimoli sempre diversi per continuare ad allenarsi!

- Altra mia opinione che ti chiedo di commentare: secondo me è nella buona pratica impossibile effettuare un disarmo tecnico contro un avversario combattivo. Al più può avere senso contro un avversario già dominato... che ne consegue? Che il disarmo è ampiamente sovrastimato...per far capire a tutti: è come se io in contesto MMA allenassi maniacalmente come dare scariche di pugni pesantissimi dalla monta, senza saper fare tutto quello che porta a questa situazione. Dico male?
Per risponderti mi ricollego all’importanza dello sparring di cui parlavamo pocanzi. Solo confrontandosi ci si rende conto di quali tecniche di disarmo siano efficaci contro un avversario combattivo e quali riescano solo dopo averlo dominato. Dopo più di 60 matches e tanti disarmi non posso affermare che sia impossibile ma sono d’accordo con te sulla difficoltà di riuscita. Non vi è dubbio che senza l’esperienza necessaria, le tecniche di disarmo non implementate dallo studio di altri fattori, quali ad esempio il footwork, gli squilibri, le proiezioni, le immobilizzazioni ecc. potrebbero quindi risultare impraticabili. Da qui l’importanza del “Dos manos”, il principio dell’Istukada Miranda secondo cui, se la situazione lo permette, è conveniente afferrare il braccio armato avversario con entrambe le mani al fine di limitarne al minimo il movimento ed applicare un disarmo una volta ottenuto una posizione di vantaggio.

 - chi desideri ringraziare per il tuo percorso? I miei genitori, i miei compagni di allenamento e, naturalmente, i maestri Miranda
- Grazie dell'intervista Andrea, so che è stata lunga e difficile. Chi volesse contattarti dove può trovarti? 
 Grazie, Sicuramente presso la palestra Agorà in via Valagussa (Roma) il lunedì, mercoledì e venerdì dopo le 21.00. Grazie a te Nicola e a tutti gli appassionati di Try To Fight!

giovedì 7 marzo 2013

Jeet Kune Do - Salvatore Manzella clip

Salvatore Manzella è una delle prime persone in Italia ad aver portato avanti una lotta per la distinzione tra il JKD e il JKD Concepts, ricordando a tutti che il primo è basato sui lavori originali di Lee e da lui direttamente sviluppati e perfezionati nel corso degli anni. In questo video troviamo un suo studio situazionista di comuni scenari di difesa personale. Troviamo gli elementi salienti dei suoi studi: semplicità, efficacia, economia di movimento, arma più lunga contro il bersaglio più vicino e altri ancora.
Pur trovandoci sulle due sponde opposte del JKD, io e Salvatore siamo sempre andati d'accordo e abbiamo condiviso moltissime vedute. Il motivo è anche probabilmente semplice. Mentre Salvatore è un ricercatore attento dell'originalità dell'arte sviluppata direttamente da Bruce Lee, io sono stato attratto dal JKD Concepts non per la figua di Lee, ma per l'approccio multidisciplinare proprio di quest'ultimo e non ho mai pensato di percorre qualcosa di preconizzato da Lee, al contrario di molti che invece pur facendo lavori sconosciuti all'originale Jeet Kune Do e forse anche in antitesi per determinati aspetti, rivendicano continuità con il pensiero del fondatore del Jeet Kune Do.
In questa breve clip, vediamo la concretizzazione di una piccola ma significativa parte degli studi annosi di Salvatore Manzella in merito al Jeet Kune Do originale.